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Lingua italiana: come si trasforma quando si vive all’estero

Lingua Italiana- Canary Wharf

“Oggi ho avuto un meeting con il manager “. Quanti di voi, dopo una pesante giornata di lavoro, si sono ritrovati a pronunciare questa frase? O chi, chiacchierando con un amico, non ha mai detto “Nel week end sono off, facciamo qualcosa?”. L’inglese – già di per sè una lingua che recentemente si è insinuata nelle varie culture mondiali – modifica lentamente il linguaggio di chi sceglie di vivere a Londra, o più in generale nel Regno Unito, senza fare eccezioni per quanto riguarda la lingua italiana. Consapevolmente o meno, ci si ritrova ad acquisire termini inglesi che con il tempo entrano nel nostro italiano quotidiano.

lingua Italiana - tipico autobus londinese a due piani che percorre le strade di Londra

Così la metropolitana diventa tube o underground, l’autobus si chiama bus (pronunciato ‘bas’) e la fermata diventa bus stop, mentre la pausa si trasforma in break e se ordiniamo qualcosa a domicilio aspettiamo il delivery. Le motivazioni sono varie, una di esse è ovviamente il contatto quotidiano con l’inglese. Ecco perché, facciamo un esempio, se lavoriamo in uno dei tanti Pizza Express della capitale, ci sono molte probabilità che a un certo punto ci venga più spontaneo chiamare il pomodoro tomato, o se invece come mestiere facciamo i commessi  in un negozio a Oxford Street, la cassa per noi sarà sicuramente till.

L’evoluzione della lingua italiana

Questo fenomeno è alla base dell’evoluzione di ogni lingua. È grazie a questo processo che si è formata la lingua italiana come lo conosciamo oggi ed è sempre grazie ad esso che non smetterà mai di modificarsi. Ovviamente si tratta di un processo lungo e costante a cui raramente si pensa, a meno che non siate l’Accademia della Crusca, ma se vivete a Londra – oppure a Manchester o Glasgow – avrete notato questi cambiamenti nel vostro modo di parlare.

vista di Londra ripresa dal parco di Greenwich.
Ma cosa succede esattamente alla lingua italiana di chi emigra? Andando più nello specifico, due sono i fenomeni principali: il prestito e il calco.

I prestiti

Il prestito possiamo identificarlo come l’accoglienza di un vocabolo straniero nella propria lingua. Ricordiamoci però non sono tutti uguali, anzi prendono un nome diverso in base al trattamento che gli riserviamo. Chiamiamo prestiti integrati quei vocaboli che sono stati adattati al nostro sistema morfologico e fonologico; l’italiano bistecca, che ha avuto origine dall’inglese beef steak, ne è un esempio. Quando invece usiamo termini come mouse o email, entriamo nella categoria dei prestiti acclimatati, composta di parole il cui materiale fonico non viene modificato.

Il calco

Una forma speciale di prestito è il calco, anch’esso diviso in due sottogruppi: semantico e morfologico. Chi vive nel Regno Unito si riconoscerà sicuramente nel prossimo esempio. Quante volte vi sarà capitato di usare l’espressione “applicare per un lavoro”? Probabilmente tante, nonostante la parola applicare nella lingua italiana non abbia questa accezione: da noi si applica uno strato di crema idratante sulla pelle e ci si candida per un lavoro. Ecco, questo è il perfetto esempio di calco semantico: l’aggiunta di un significato a un vocabolo già esistente.

lingua Italiana - i grattacieli della City di Londra
Il calco morfologico invece è una parola di nuova creazione a partire dalla combinazione di elementi sconosciuti nella lingua di arrivo. Per rappresentare questa categoria scegliamo la parola grattacielo, derivata dall’inglese skyscraper (composta da grattare, to scrape, e cielo, sky). Prima dell’acquisizione di questo calco, l’italiano non aveva un termine per quel tipo di costruzioni.

Lingua italiana in trasformazione: l’itanglese

Per varie ragioni, in quanto italiani trapiantati, ci troviamo a parlare un linguaggio in continua trasformazione che potremmo chiamare itanglese. Tuttavia le origini di questo termine sono con più probabilità da ricercare nelle prime migrazioni italiane negli Stati Uniti. Oltre il costante contatto con l’altra lingua, un altro fattore da prendere in considerazione quando si tratta questo argomento è il prestigio della lingua in questione, ampiamente riconosciuto nel caso dell’inglese. Non è da sottovalutare nemmeno il desiderio di adattamento alla nuova realtà che ci ospita.

persone che passeggiano per le vie di Camden Town.
Si provano nuovi cibi per esempio, capita che il sabato sera si vada a mangiare fish and chips invece che una pizza, e che in men che non si dica il fish and chips entri a far parte non solo della nostra dieta ma anche del nostro vocabolario. Chiaramente parliamo di un fenomeno riguardante una comunità ristretta, quella degli italiani residenti in terra inglese, e in quanto tale lontano dall’essere considerato un vero e proprio linguaggio, ma abbastanza vicino alla definizione di slang. 

Italianismi nell’inglese

È vero che l’inglese condiziona il nostro modo di parlare l’italiano, ma vivendo in una città multietnica come Londra è facile vedere come anche le altre lingue influenzino a loro volta l’inglese. La lingua italiana ha contribuito a questo processo fin dall’epoca rinascimentale, prestando all’inglese termini come bank, da banca, o bankrupt, da bancarotta. Più recentemente il campo dal quale attingere maggiori prestiti è diventato quello della ristorazione, per ovvi motivi.

lingua Italiana - l'interno di una gastronomia italiana a Londra
Parole come pizza, negroni o pasta sono entrate ufficialmente nel linguaggio comune, e stare seduto al ristorante e sentire un inglese ordinare “calamari, please” invece che squid è diventato sempre più frequente. Londra dunque è anche questo, una metropoli in cui diverse culture convivono e si condizionano, uno spettacolo affascinante per chi la vive e la ama. Uno spettacolo di cui, se ti sei ritrovato nelle righe precedenti, hai deciso di godere anche tu.

Lingua italiana: come si trasforma quando si vive all’estero ultima modifica: 2019-07-02T09:00:34+01:00 da Bruna Sini

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