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Vaccino Italia-Gb, a fine Aprile i test sull’uomo

Vaccino- una collaborazione tra Italia Gb

Università di Oxford. La lotta al coronavirus non conosce tregua, un vaccino, frutto della collaborazione tra Italia e Gran Bretagna, sarà sperimentato su 550 volontari entro fine mese.

Coronavirus, il vaccino italiano sarà testato nel Regno Unito

Si tratta del vaccino sul quale stanno lavorando l’azienda Advent-Irbm di Pomezia e lo Jenner Institute della Oxford University. L’annuncio l’ha dato l’AD dell’azienda italiana, Piero Di Lorenzo, all’Ansa. “Si è deciso di passare direttamente alla fase di sperimentazione clinica sull’uomo”, spiega Di Lorenzo, “Ritenendo, da parte della Irbm e della Oxford University, sufficientemente testata la non tossicità e l’efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio, che sono stati particolarmente efficaci”.

Vaccino- il farmaco Sperimentale italo-inglese
La collaborazione tra Italia e Regno Unito per testare il vaccino

Vaccino: La scommessa italo-inglese

Lo sprint dell’azienda italiana ha comportato uno sforzo enorme ma ha già prodotto risultati incoraggianti. Infatti il primo lotto di vaccini sarà in partenza per l’Inghilterra a giorni. Molti scienziati, in ogni parte del mondo, stanno lavorando alla messa a punto di un vaccino ma l’azienda di Pomezia e il Jenner Institute sono già sulla buona strada. Normalmente i tempi della creazione e produzione di un vaccino sono lunghi: una media di tre anni, però in questo caso le tappe vengono bruciate. A Pomezia, sede dell’azienda, lavorano con entusiasmo e determinazione 20 ricercatori da ogni parte del mondo e forse i primi vaccini potrebbero essere disponibili già a Settembre. Un “Candidato” che potrebbe vincere la sfida contro il Covid-19.

Vaccino- i primi a testare il farmaco potrebbero essere polizia e sanitari
La fase successiva del vaccino, potrebbe essere applicata su forze dell’ordine e sanitari

L’uso compassionevole su forze dell’ordine e personale sanitario

L’uso compassionevole è un termine che avrete già sentito in questi giorni, difatti è una scorciatoia quando circostanze eccezionali lo richiedono. “Il suo ricorso è previsto solo per un medicinale sottoposto a sperimentazione clinica al di fuori della sperimentazione stessa. Oppure in pazienti affetti da malattie gravi o rare o che si trovino in pericolo di vita. Quando, a giudizio del medico, non vi siano ulteriori valide alternative terapeutiche”. (AIFA) I primi sottoposti al vaccino quindi, sarebbero le categorie a rischio, cioè sanitari e forze dell’ordine.

Gli investimenti

Il manager Piero Di Lorenzo annuncia anche un piano di ingenti investimenti: «È ormai in fase finale la trattativa per un finanziamento di rilevante entità con un pool di investitori internazionali e vari Governi interessati a velocizzare ulteriormente lo sviluppo e la produzione industriale del vaccino».

Più di novanta paesi coinvolti nella ricerca

Per riassumere, ecco qualche numero per capire la portata di questa lotta: All’annuncio della ricerca di volontari da parte dell’Advent-Irbm, le risposte sono state così numerose tanto da raggiungere, solo in pochi giorni, il numero di persone (550) necessario alla sperimentazione. L’Organizzazione mondiale della sanità ci fa sapere che sono oltre 70 i vaccini in fase di sviluppo, 3 di questi hanno già ottenuto l’autorizzazione alla sperimentazione clinica sull’uomo. Più di 90 paesi hanno aderito alla ricerca per la cura e 900 sono i pazienti arruolati per valutare la sicurezza e l’efficacia di 4 farmaci e combinazioni di farmaci. La ricerca contro il coronavirus, corre veloce.

Vaccino Italia-Gb, a fine Aprile i test sull’uomo ultima modifica: 2020-04-17T09:00:00+01:00 da Mara Austen Diamanti

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