Trudie Styler a Napoli per un documentario? Sì ed è già fruibile. Posso entrare? An ode to Naples è il documentario su Napoli girato da Trudie Styler come regista e produttrice vuole dare una visione diversa e autentica.
Trudie Styler a Napoli
La Trudie Styler è sempre stata un’attrice di talento, attivista e imprenditrice. Lo dimostra il fatto che, nella tenuta in Toscana che ha con il marito da quasi trent’anni, vende anche molti prodotti che produce. Come dimenticare le nozze dei due artisti? Quel matrimonio forse sigillò un connubio con l’Italia, infatti quel giorno lei indossava un abito da sposa particolare e unico.
Era un vestito fatto apposta per lei da Gianni Versace ed era il 1992. Ne è passato di tempo e sono arrivati anche quattro figli. Tuttavia, Napoli che in questi ultimi anni sta attraendo molto turismo, ha affascinato anche la Styler, che ha definito l’area partenopea come “Una città viva, brulicante, chiara e scura“. La pellicola ha avuto in qualche modo il suo debutto alla Festa del Cinema di Roma. Ci sarà la proiezione in sala il 6, 7 e 8 novembre.
Sting
Mentre il 25 ottobre c’è stata l’anteprima proprio a Napoli. Non si tratta di un film, ma di un documentario vero e proprio, senza una sceneggiatura prestabilita. I napoletani sono protagonisti assoluti. Ad esempio, la canzone che apre il documentario, dal titolo “Neapolis” la interpreta il rapper Clementino. Mentre nel fluire delle immagini, Trudie incontra tanti personaggi noti.
Tra tutti, spicca soprattutto Antonio Loffredo, parroco al Rione Sanità, un quartiere storico molto importante. Non possiamo dimenticare che in questi vicoli è nato Totò, il principe Antonio De Curtis. Proprio alla Sanità, insieme a padre Loffredo, la Styler racconta ed evoca le mitiche Quattro Giornate di Napoli. Quei gironi storici, ricordano che il popolo napoletano è indomito, fiero e “non muore mai”. Da quei giorni si arriva all’oggi, a San Giovanni a Teduccio. Tuttavia, era il 2017 quando La Tyler debuttava alla regia con il pazzo e inclusivo Freak Show.
Rione Sanità
Ora il suo lavoro esce ed è prodotto da Big Sur, Mad Entertainment con Rai Cinema e Luce Cinecittà, in uscita in sala dopo il festival. La Styler spiega così l’origine di quel titolo: “Rivedevo le immagini girate e tornava sempre quel mio bussare, toc toc, alle imposte delle case dei bassi: ‘Posso entrare?’. Mai una persona mi ha chiuso la porta in faccia.
Ode a Napoli è il mio ringraziamento a una città che non esclude”. I personaggi che la regista incontra sono importati, come il sacerdote guida della rinascita sociale del Rione Sanità, don Antonio Loffredo, e l’attore-attivista Francesco Di Leva, che a lui si è ispirato per il personaggio che interpretata in Nostalgia, e poi lo chef Alfonso Iaccarino, l’artista Jorit che ha trasformato Le Vele con i suoi murales. La prima immagine è un battesimo, una nuova vita, una Napoli di speranza, cultura e resilienza.
Rai Cinema – Trudie Styler a Napoli
Fantastico è stato raccontare anche il Nest, il progetto teatrale che è un punto di aggregazione per i ragazzi del posto. Sembra che con questo titolo, la regista abbia voluto cogliere l’essenza di Napoli, su cui incombe un vulcano attivo, ma la città non rinuncia a vivere, anzi. In ogni caso, l’Italia è nel cuore di Trudie e di Sting, poiché il loro posto del cuore è a Figline Valdarno in Toscana. Ha raccontato la regista inglese che l’amore per l’Italia è precedente, poiché tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 ha lavorato molto a Cinecittà. Ha girato il thriller horror Mamba, La sposa americana con Stefania Sandrelli, un film di Franco Taviani.
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