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Leonardo da Vinci: Experience a Masterpiece

Il dipinto di Leonardo Da Vinci la vergine delle rocce

Prolungata, fino al 26 Gennaio, la mostra alla National Gallery dedicata al grande maestro italiano. Una magnifica esperienza di analisi interattiva di uno dei due dipinti “gemelli” di Leonardo da Vinci: La Vergine delle rocce. Ma il dipinto esposto nel museo inglese è davvero tutta opera di Leonardo?

Il mistero della Vergine delle Rocce

Analizzata con la tecnologia più avanzata, il quadro di Leonardo rimarrà esposto per assere ammirato e studiato dai visitatori come esperti d’arte. Il dipinto, infatti, ha due versioni: La prima è al Louvre di Parigi, la seconda alla National Gallery di Londra. E i misteri non mancano.

Leonardo da Vinci e la confraternita

Nel 1483, Leonardo arrivato da poco in Lombardia da Firenze, riceve dalla confraternita dell’Immacolata Concezione di Maria di Milano, la commissione di una pala d’altare. In una prima stesura, come da contratto, il dipinto doveva contenere la Vergine affiancata dagli angeli e da Dio ma, in corso d’opera le cose cambiarono. Dai documenti si evince che l’opera non piacque ai committenti e che probabilmente non pagarono l’artista.

Leonardo da Vinci decide di non consegnare il ritratto

Di conseguenza ne nacque una disputa legale, i monaci rifiutarono l’opera e Leonardo non era disposto a cambiare soggetto senza un ulteriore pagamento. Solo dopo qualche anno, la confraternita probabilmente versò al pittore altri soldi che decise di consegnare l’opera ma, c’era un problema, Leonardo nel frattempo aveva venduto il dipinto a Luigi XII, re di Francia.

Il primo dipinto ora è al Louvre

Leoanrdo da Vinci è al Louvre la prima versione della vergine delle rocce
Il museo del Louvre di Parigi

Nella prima versione, che attualmente è al museo del Louvre, La Vergine delle Rocce appare con dei dettagli inquietanti. Il dipinto appare in ambiente scuro ed umido, la mano della Vergine si stende in maniera rapace sopra Gesù, l’angelo guarda lo spettatore in modo ambiguo indicando il grembo di Maria. Insomma non deve aver fatto un bell’effetto ai confratelli che immaginavano una scena sacra sicuramente più tradizionale. Ma Leonardo era tutto tranne che tradizionale.

Il secondo dipinto è alla National

A questo punto, dopo aver ricevuto la cifra che lo soddisfaceva, Leonardo e i suoi collaboratori mettono mano all’opera gemella con le dovute modifiche. La cornice era già pronta, gli schizzi prepararatori anche. Ambrogio De Pedris era il socio milanese di Leonardo e certamente partecipò alla stesura della seconda opera, tanto da far supporre che fosse lui l’autore. Questi “sospetti” hanno fatto si che nel 2005 gli esperti della National Gallery sottoponessero il dipinto ai raggi infrarossi. Il risultato è che sotto il dipinto c’è un disegno precedente che tutti gli esperti hanno attribuito a Leonardo. La Vergine delle Rocce londinese è stata sicuramente realizzata da Leonardo da Vinci nella fasi preparatorie e terminata da Ambrogio De Pedris.

Leonardo da Vinci, il segreto del dito scomparso

E’ il secondo, il dipinto che effettivamente Leonardo consegnò ai confratelli dell’Immacolata Concezione di Maria di Milano. Le modifiche apportate nel dipinto sono piccole ma interessanti. Innanzitutto i colori sono più vivaci e definiti, l’angelo non guarda più negli occhi lo spettatore e, particolare importante, non indica più. Ma chi indicava? Fin’ora gli esperti erano concordi: L’angelo indicava Giovanni Battista. Ma secondo un attento studio dell’esperto gesuita Andrea dall’Asta, il dito indica il grembo di Maria, quasi a voler affermare il dogma dell’Immacolata Concezione, che sarebbe stato proclamato solo nel 1854!

Padre Andrea Dall'Asta- Gesuita
Padre Andrea Dall’Asta

Perchè nel dipinto londinese scompare?

Secondo il gesuita, con la Vergine delle Rocce, Leonardo ha elaborato una vera e propria riflessione teologica. Ma i tempi non erano maturi e i documenti tacciono. L’enigma, secondo padre Dall’Asta è da collegare all’ambiguità con i miti pagani legati al grembo della Madre Terra, ancora presenti in alcune zone della Lombardia nel XV secolo. Leonardo aveva avuto un’intuizione o forse un’ispirazione divina? L’unico dato certo è che anche in questo caso è stato lungimirante e i due quadri “gemelli” involontariamente lo possono testimoniare.

Leonardo da Vinci: Experience a Masterpiece ultima modifica: 2020-01-17T10:26:00+00:00 da Mara Austen Diamanti

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