Le nuove misure di contenimento in UK, aprono ad un nuovo approccio, sulla scia del “modello italiano”. I provvedimenti adottati sono severi, e si vede un chiaro giro di vite fiscale, ma non come in Italia, infatti, le scuole non chiudono.
Le nuove misure di contenimento in UK
Le nuove misure di contenimento in UK, prevedono un isolamento di quattordici giorni per tutta la famiglia se un componente di essa accusa uno dei sintomi del virus. In tal caso si chiede di evitare di uscire dal domicilio. Nondimeno, si raccomanda la stessa proceduta anche a chi vive solo, tuttavia con una quarantena di soli sette giorni.
Si chiede anche di fare sport in solitaria, evitando contatti con altri sportivi. Riguardo gli anziani e le gestanti, così come chi ha malattie respiratorie o gli immunodepressi, sono invitati a restare a casa. Parliamo di dodici settimane, e di uscite molto scoraggiate, con il divieto di manifestazioni pubbliche di massa e assembramenti. S’invita i cittadini inoltre a non recarsi nei pub, bar e ristoranti. Chiunque può farlo, deve usare lo smart working. Tuttavia, le scuole restano aperte e questo lascia tutti un po’ perplessi.
Le nuove misure di contenimento in UK da Downing Street
Johnson comunque ha esortato gli inglesi a uscire di casa solo se necessario, e rispettare una distanza di sicurezza. Nondimeno, il primo ministro Johnson sembra prevedere probabilmente delle manovre “in itinere”, pertanto potrebbero esserci altre misure più severe. Cosa non trascurabile, le misure ora adottate, non prevedono sanzioni in caso di inadempienza.
Lentamente, il popolo britannico si sta adattando alle direttive filo italiane, assolutamente “draconiane”, ma forse non abbastanza per ora. Nel Regno Unito però, è necessario limitare al più presto i contagi, considerando che il sistema sanitario britannico, ha circa seimila posti letto di terapia intensiva. Un numero così esiguo, non potrebbe mai assolvere ad una situazione di emergenza, e andrebbe al collasso. Orbene, si prevede che le “mediamente severe” misure restrittive adottate dall’inquilino di Downing Street, non potranno fermare l’epidemia nel Regno Unito, se non irrobustite.
Boris Johnson
In UK, per ora, i morti sono poco meno di sessanta, e i contagi totali 1.543. Si ipotizza però, che neanche ridurre gli spostamenti all’interno del Paese sarà abbastanza. Anche se si scoraggia i cittadini dal frequentare i locali, questi resteranno aperti, a differenza di quasi tutti gli altri Paesi europei. Nondimeno, Johnson fa affidamento sul buon senso britannico, che si spera si allinei agli altri paesi europei. Le norme emanate però lasciano molto spazio ad una libera interpretazione. Il premier ha invitato a non frequentare locali, che di fatto possono restare aperti. I gestori già rumoreggiano, poiché la situazione non li mette al riparo, riguardo le assicurazioni, che così non pagherebbero eventuali risarcimenti. Tuttavia, il primo ministro ha assicurato sostegno alle piccole e medie imprese, ma senza entrare nello specifico. Il popolo britannico al momento non può che fare affidamento a quella che è la massima autorità medica governativa.
Chris Whitty
Parliamo di Chris Whitty, molto rispettato nel Regno Unito. Ci si domanda se la quarantena preventiva, di fatto più breve rispetto a quella applicata in Italiana sarà efficace. I britannici si domandano se sarà applicata oltre che agli anziani, anche ai parlamentari, e sembra di sì. Infine, la teoria dell’immunità di gregge, pare sia stata del tutto abbandonata, anche perché sottintendeva una sottovalutazione dell’epidemia, di fatto molto pericolosa. Ora la massima priorità del governo di sua maestà Elisabetta II, è infine di salvare le vite dei più deboli e dei più anziani.
