Gioielli e tesori romani in Inghilterra, una scoperta che sembra non avere mai fine. Basti pensare al British Museum che custodisce una collezione di reperti romani davvero ragguardevole.
Gioielli e tesori romani in Inghilterra
Andando in questo fantastico museo, possiamo ritrovare a migliaia di chilometri di distanza, le vestigia dei nostri antenati. E’ davvero sensazionale la qualità e la quantità di reperti lasciati soprattutto dai coloni e dai soldati romani che stavano fondando e facendo crescere la Britannia. I britannici di oggi hanno la non tanto singolare abitudine di usare il metal detector e fare delle ricerche abbastanza mirate, in zone precise. Questo uso della tecnologia moderna ha portato spesso dei bei frutti.
Forse molti avranno sentito parlare del tesoro di Hoxne, emerso proprio in seguito ad una ricerca del genere. Dobbiamo considerare però che in Italia le leggi non consentono di gironzolare allo stesso modo nelle zone archeologiche. Un appassionato di metal detector: trovare un tesoro inestimabile. In Italia, se dovesse verificarsi un simile evento epocale andrebbero chiamate le forze dell’ordine e gli archeologi dei beni culturali entro 24 ore dal ritrovamento.
Reperti romani al British Museum
In ogni caso, negli anni novanta, un certo Peter Whatling fece una scoperta sensazionale. Trovò una montagna di monete d’oro e d’argento. Nel bottino c’erano anche dei e gioielli, per un valore approssimativo di due milioni di sterline. Il fatto accadde nel villaggio di Hoxne nel Suffolk. Whatling cercava un attrezzo nel suo campo e chiamando un tizio con il metal detector, venne fuori il tesoro. Arrivarono gli archeologi del Suffolk Archaeological Unit e si misero al lavoro.
Estrassero dal terreno quello che è un valore incredibile e che ora è esposto al British Museum (insieme al martello alla fine saltato fuori. Pensate che il Treasure Trove Reviewing Committee valutò il tesoro romano circa 1,75 milioni di sterline. Secondo la legge britannica, tale questa somma venne pagata a Lawes, il quale con il metal detector aveva scoperto le monete e i gioielli. Lawes divise la somma con Peter Whatling.
Metal detector e archeologia
La parte più interessante di quel tesoro sono le monete d’oro e d’argento, databili tra il 360 e il 425 d. C. Parliamo di monete coniati durante i principati di Valentiniano I e Onorio), 14.272 monete d’argento (14.212 siliquae e 60 miliarenses coniate sotti i principati di Costantino II e Onorio) e 24 monete di bronzo (nummi, anch’essi facenti riferimento allo stesso periodo cronologico).
Naturalmente s’ignora chi abbia sotterrato un tesoro simile in quel campo. Comunque all’epoca la Britannia romana era agli sgoccioli. Le legioni rientravano verso sud. Forse quel tesoro apparteneva a una famiglia nobile che tentava di mettere al sicuro il suo ingente patrimonio. Si evince dai 29 gioielli in oro, 98 cucchiai in argento, 4 coppe in argento con un piatto. Ma anche un bricco e un vasetto in argento, due pepaiole, oggetti da toletta e due lucchetti in argento.
Britannia romana – Gioielli e tesori romani in Inghilterra
Tuttavia in questo senso l’Inghilterra è una miniera d’oro in questo senso. Basta pensare al tesoro di Frome nel Somerset che regalò dal nulla 52.503 monete, coniate tra il 253 e il 305. Il tesoro di Cunetio invece dissotterrò ben 54.951 monete del 200 d.C. Inoltre abbiamo i tesori di Vindolanda, e autentici tesori della vita quotidiana, trovati nel “pattume” dei romani, come scarpe e utensili vari. Oppure le tante lettere scritte, anche da donne. Il British Museum è sempre stato un museo di altissimo livello, che ha fatto scuola. Si tratta di uno dei musei di storia dell’uomo più raffinati al mondo. L’archeologia al British Museo ha un ruolo primario, focale e i reperti di origine romana, sono sbalorditivi. Raccontano uno spaccato di romanità al nord e narrano come vivevano i nostri antenati. Che ne è stato di quei coloni? Storicamente, alcuni tornarono sul continente, ma altri restarono, tra cui molti soldati che ebbero delle terre. Ci furono matrimoni e nacquero figli, quindi una discendenza. Del resto in 300/400 anni di presenza romana, non avrebbe potuto essere diversamente. L’ingresso al British Museum è gratuito, le fermate della metro più vicine sono Russell Square (Piccadilly Line), Tottenhan Court Road (Northern, Central Line) e Goodge Street (Northern Line).
