Aperture per lavoratori stranieri in Uk anti Brexit. In Inghilterra si cerca di aggirare la Brexit, perché l’economia del paese ne sta risentendo molto. E’ dietro l’angolo una proposta di legge del governo inglese che potrebbe aprire delle opportunità ai ragazzi dell’UE.
Aperture per lavoratori stranieri in Uk
Il Regno Unito è molto solido per molti aspetti, tuttavia la Brexit, come si prevedeva, sta minando l’economia del paese. L’uscita dall’Europa con la sua onda lunga, continua a far sentire i suoi contraccolpi negativi sul Regno di Re Carlo III. Si sta stagliando all’orizzonte una strisciante recessione, e l’inflazione galoppa. Da molto tempo non si parlava così di disoccupazione e bisogna correre ai ripari. Come italiani, presenti nella sola Londra in circa 500.000 unità tra ufficiali e non, sappiamo di essere una colonna portante e frenare l’arrivo del popolo tricolore è auto sabotante. Tra i settori più in crisi, c’è sicuramente quello della ristorazione in cui siamo leader.
Le varie attività di ristorazione che hanno potuto contare per anni su moltissimi lavoratori occasionali italiani, devono fare i conti con l’assenza drastica di personale. Decisamente mancano camerieri, chef e anche lavapiatti.
Post Brexit
La mano d’opera, prima arrivava da tutta Europa. Qualcosa però si sta muovendo, per via delle pressanti richieste che bussano quotidianamente al governo di sua maestà. Downing Street non può tentennare oltre. I britannici innanzi tutto sono costretti a trattare con l’unione Europea per mancanza di mano d’opera. A quanto pare, il ministero degli Interni britannico ha delle trattative in corso per concedere un visto di due anni ai giovani lavoratori che facevano anche lavori per un periodo limitato. Servono camerieri, lavapiatti, au pair e così via.
Si sta valutando di allargare i programmi di “mobilità lavorativa giovanile”, che consistono in visti di lavoro temporanei. Con l’iniziativa si risolverebbe o almeno di tamponerebbe temporaneamente il problema dei posti di lavoro da coprire in vari settori, senza però accogliere un’immigrazione da emorragia. Il ministro degli Interni Suella Braverman vorrebbe negoziare, concedendo visti lavorativi biennali per giovani sotto i 30 anni.
Visto per l’Inghilterra – contratti di apprendistato
Il governo italiano ben farebbe ad inserirsi in questa trattativa, evitando di restare in coda, dietro Francia, Germania, e Spagna. Questi permessi di lavoro per noi ovviamente sarebbero molto importanti. Si chiamano contratti di “apprendistato”, sarebbero reciproci. Quindi permetterebbero anche a giovani britannici di lavorare nei Paesi europei con cui si stringeranno gli accordi. Così facendo le imprese britanniche avrebbero un po’ di ossigeno. Molti inglesi erano spaventati da cifre come 600.000 immigrati del 2022, ma ora la musica è cambiata. Dopo la Brexit, infatti, il Regno Unito si è ritrovato ad avere sempre una grande offerta ma un’insufficiente domanda per questa tipologia di posizioni lavorative. All’epoca si voleva ridurre l’immigrazione ma una folata di vento ha rimescolato le carte.
