Violenza contro le donne, se ne parla a Londra. La Universal Peace Federation ha organizzato un incontro per la “Giornata Internazionale delle Nazioni Unite per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne”. UPF è una ONG con stato generale consultivo al Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC).
Violenza contro le donne
E’ un’alleanza di persone e di organizzazioni a livello internazionale dedicate alla costruzione della pace, fondata sui principi di valori universali condivisi. In Italia, tra le varie iniziative, pubblica la rivista periodica “Voci di Pace”, un autorevole punto di riferimento culturale per il dibattito interreligioso, sui diritti umani e la pace. A sostegno della campagna del segretario generale delle Nazioni Unite “Unite by 2030 to end violence against women”, sono intervenuti la baronessa Sandip Verma, membro della Camera dei Lord britannica e Sua Eccellenza Angeline Ndayishimiye, first Lady del Burundi.
Poi ancora Shaun Baily, membro del Parlamento del Regno Unito e sostenitore di EVAWG; Pamela Zaballa, Global CEO di NO MORE, Marie Hanson OBE, CEO di Storm Family Centre, Chris Green OBE, Fondatore di White Ribbon e di MACS. Inoltre Melissa Morbeck, direttrice dell’Alleanza contro la violenza domestica (CAADV), Keith Best, presidente di UPF e del Movimento Federalista (WFM).
Camera dei Lord di Londra
Poi Ahlam Akram, fondatrice di Basira, organizzazione delle Donne del Medio Oriente. E’ intervenuta anche la dottoressa Nazish Humayun, vittima di abusi. Mentre i Paesi attuavano misure di blocco per fermare la diffusione del Coronavirus, la violenza contro le donne, in particolare quella domestica, si è intensificata. In alcune nazioni le chiamate alle linee di assistenza si sono quintuplicate. La campagna “Unite” del segretario generale delle Nazioni Unite è finalizzata a prevenire e a eliminare la violenza contro le donne in ogni parte del mondo.
Secondo le ultime stime, quasi una donna su tre di età pari o superiore ai quindici anni, in tutto il mondo, ha subìto violenza fisica o sessuale da parte di un partner. Oppure di un non partner o di entrambi, almeno una volta nella vita. Questi dati indicano che i livelli di violenza contro le donne e le ragazze sono rimasti sostanzialmente invariati nell’ultimo decennio.
I casi di violenza aumentati durante la pandemia
La crisi si è accompagnata a un’impennata delle denunce di violenza domestica, proprio nel momento in cui lo Stato di diritto, la sanità, le case di accoglienza e altri organismi si sono dovuti concentrare per affrontare la pandemia. Tanto si evince dal rapporto del segretario generale delle Nazioni Unite “Responsabilità condivisa, solidarietà globale”. A livello globale, le statistiche mostrano che una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale prima della pandemia e ora si stima che i casi siano aumentati di oltre il 20% durante il primo lockdown.
“La violenza contro le donne e le ragazze è una delle più diffuse. Causa gravi conseguenze fisiche, sessuali e mentali, sia immediate sia a lungo termine, compresa la morte. Influisce negativamente sul benessere delle donne, delle loro famiglie e delle loro comunità“. Lo ha dichiarato Margaret Keverian-Ali, Direttrice di UPF UK.
Violenza contro le donne: celebrare ma anche agire
Ha proseguito invitando a immaginare un mondo in cui una donna, indipendentemente dalla sua età, possa ricevere un’istruzione. Possa avere un reddito proprio, partecipare alla vita politica, vestirsi e parlare senza paura di essere discriminata. In particolare ha esortato a concepire un mondo senza violenza, dove le donne e le ragazze possano sentirsi valorizzate e rispettate. Per troppo tempo l’impunità, il silenzio e il pregiudizio hanno permesso alla violenza contro le donne di crescere fino a raggiungere proporzioni pandemiche. Tuttavia non dobbiamo disperare, poiché è stata sempre la dedizione dei singoli che ha migliorato la nostra realtà. Robin Marsh ha spiegato che UPF onora questa ricorrenza annualmente, per sensibilizzare e affrontare la crescente violenza di genere e per dire ‘stop’ a questo fenomeno. Questa ricorrenza è l’occasione per riunirsi come comunità, per celebrare e per agire”.
