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Time/Process: artisti italiani in mostra a Londra

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La mostra Time/Process  verrà inaugurata il 26 maggio al 139 Artspace (139 GREENWICH SOUTH STREET SE 108 NX – LONDON).

Le opere esposte sono tutte di artisti italiani e si spazia dalla scultura alla fotografia. Conosciamoli un pò.

Time/Process

Marco Ciuffetta

La sua opera si intitola 288 milioni di km in 112 giorni. Sono la distanza che ha percorso la terra nella sua orbita intorno al sole dal giorno che ha iniziato a lavorare a Londra fino al giorno della mostra. “Distanza impossibile da compiere per come la intendiamo normalmente.  Ma che di fatto tutti noi, stando sulla Terra, abbiamo percorso in questi mesi. Dopo questa esperienza sento di aver fatto dei passi in avanti a livello artistico ed umano paragonabili ad un percorso di 288 milioni di km.” ci spiega Marco.

Dopo aver vinto una borsa di studio nel gennaio 2018 si è trasferito a Londra per lavorare nello studio dell’ artista Franko B. Per arrotondare la sera e nel weekend lavora in una pizzeria. “Inutile dire che lavorando tutti i giorni e avendo pochissimo tempo libero non è stato facile. Ma l’opportunità di lavorare con un grande artista, con cui mi sono trovato benissimo e in un ambiente fantastico mi ha aiutato a superare dei momenti difficili.”

L’opera che esporrà alla mostra Time/Process racchiude la sua esperienza londinese, racchiudendo tutti gli aspetti più diretti e personali.

Ha utilizzato la forma di un quadrato di 10cm per rappresentare ogni singolo giorno attraverso due materiali: la ceramica (pizzeria)ed un filo rosso di cotone irrigidito (studio). Variando, nel caso degli elementi in ceramica, l’altezza dello stesso in base alle ore lavorative ( 4cm = 4 ore lavorative , 8cm = 8 ore lavorative ecc…).

Sara Ciuffetta

Il suo progetto nasce da una ricerca che mette in relazione la scultura in pietra con il corpo. Prende vita nel 2014, si sviluppa anche con la fotografia nel 2015/2016 attraverso il lavoro “Mi travesto da pietra” e si propone poi in chiave performativa con “Camminando il giorno” (titoli delle sue opere).

“La fotografia viene utilizzata perché la scultura non aveva senso di esistere da sola, nella serie “Mi travesto da pietra” indosso un casco di marmo, ricavato da una pietra di fiume con le misure della mia testa circa. Questa pietra svuotata è stata utilizzata per creare una serie di fotografie nella quale con il “casco”. Divento il soggetto principale della foto, immerso in situazioni di vita quotidiana. Oppure in posa come in “Mi travesto da pietra1”, foto che propongo in mostra. La caratteristica della pietra che queste fotografie vogliono descrivere è la naturalezza, perché dalla nostra essenza noi ci stiamo allontanando, ci dimentichiamo del nostro essere naturale.” ci racconta Sara.

L’artista all’inizio della performance si rovescerà un secchio di polvere di marmo in testa. In un secondo momento indosserà i blocchi di pietra scolpiti come fossero delle scarpe per poi camminare lungo un percorso. Vuole simboleggiare il riuscire a camminare, dopo una giornata di duro lavoro (piena di polvere) anche se con fatica (con due massi ai piedi). “Vuol dire farsi strada comunque, attraversando le complicazioni e credendo in ciò che si fa.” conclude Sara. 

Maria Claudia Farina e Franko B

Il titolo del’opera di Maria Claudia è Insidie. Si tratta di un lavoro con l’alabastro che è uno scarto della lavorazione del marmo. “Entrambi i lavori nascono da unica riflessione: in ogni azione può esserci libertà e schiavitù. Sta a noi sommare le azioni per non dirigersi verso le trappole, a volte basta tornare indietro.” Afferma l’artista. 

E ultimo artista in mostra  è Franko B.  Nato a Milano e ha vissuto a Londra dal 1979. Nel 1990 ha incominciato a lavorare in campo artistico utilizzando il video, la fotografia, le performance, la pittura e la scultura. Ha fatto performance al Tate Modern, all` ICA, alla South London Gallery e a Beaconsfield.  Ha lavorato anche in campo internazionale facendo performance in Citta Del Messico, Milano, Amsterdam, Copenhagen, Madrid e Vienna. Le più recenti performance sono state eseguite dall`artista al London`s Great Eastern Hotel, e al Tate Liverpool.

L’opera della mostra Time/Process si chiama “I magnifici 7”. “Rappresentano metaforicamente le ferite e le sofferenze individuali dell’umanità. Sono uno stato mentale e come i “magnifici sette” ognuno di loro ha una dote utile al gruppo per sconfiggere simbolicamente il male. Al momento son in 5, manca qualcosa chiaramente, forse due non sono ancora tornati.”

 

 

 

 

Time/Process: artisti italiani in mostra a Londra ultima modifica: 2018-05-16T13:18:43+01:00 da Chiara Pizzino

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