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ARTE STORIE

Shelley, il poeta anglosassone che ha scelto l’Italia per sempre

Shelley - ritratto del Poeta

Shelley, poeta anglosassone, uno dei più celebri lirici romantici, ha legato la sua vita indissolubilmente con l’Italia. La vita anticonformista e l’idealismo assoluto di Shelley ne fecero una figura notoria che ancora fa parlare il mondo della poesia.

Shelley

Shelley divenne famoso per l’amicizia con John Keats e Lord Byron e per l’unione in seconde nozze con Mary, anche lei entrata nella leggenda della letteratura. Figlio di una famiglia facoltosa, entrò all’Eton College, soprannominato “Shelley il folle”, per la sua eccentricità, entrando poi all’Università di Oxford.

Shelley - targa del poeta inglese
 by Simply Jan is licensed under CC BY-NC-ND 2.0 

Nonostante la notevole capacità d’apprendimento, insofferente alla disciplina, preferisce solitarie passeggiate agli studi. Ricerca l’ateismo, è espulso, fugge in Scozia, con una studentessa che sposa e da cui avrà dei figli. Quel matrimonio non durerà anche per l’incontro con Mary. Eppure nel tumulto degli eventi, scrive e pubblica La regina Mab: un poema filosofico eccelso. Iniziano i viaggi errabondi di Shelley, in cui attraversa l’Europa, e così errando, anche a dorso di mulo, sfugge ai creditori fino in Svizzera. Il poeta anglosassone ha dei figli anche da Mary, ma non tutti sopravviveranno, e così tra viaggi estremi e dolori, fugge da se stesso.

Shelley e Byron

Nell’estate del 1816 gli Shelley sono in Svizzera presso Lord Byron, una figura che avrà una grande influenza emotiva e letteraria per loro. Nelle serate piovose si parla degli esperimenti di Erasmus Darwin, sulla possibilità di ricomporre e ridare vita a un essere vivente. Conoscenze approfondire con il medico italiano Andrea Vaccà Berlinghieri, che studiava i cadaveri e l’elettricità.

shelley - targa che ricorda il poeta anglosassone
by Paul The Archivist is licensed under CC BY-SA 2.0 

Sedendosi davanti al fuoco, Byron propone di scrivere una storia di fantasmi e paura. In quelle sere, Mary crea Frankenstein. Stare lontano da Londra è indispensabile, per i creditori, e scelgono l’Italia il 12 marzo 1818. Dopo una serie di alti e bassi letterari e personali, nel 1818, rotti tutti i rapporti con la famiglia; in uno stato di salute pessimo, il poeta, con il seguito, nel giro di quattro anni, soggiornano Venezia, Livorno, Lucca, Roma, Napoli, Firenze e Pisa.

Frankenstein

Shelley e Mary perderanno due dei tre figli in Italia, e sopravviverà solo il figlio nato a Firenze, Percy Florence. Visitano molte città senza mai fermarsi a lungo. Fanno tante nuove amicizie e conoscenze, spesso viaggiando insieme al nuovo gruppo di amici. La coppia dedica il proprio tempo alla scrittura, alla lettura, visitando le città, imparando la lingua e socializzando. L’Italia consente agli Shelley, Byron e altri esuli, una libertà politica irrealizzabile in patria. Gli anni italiani sono intensi sia dal punto di vista intellettuale che creativo per entrambi i coniugi. Mentre Percy compone la maggior parte dei suoi poemi. Mary scrive la novella semi autobiografica Matilda, il romanzo storico Valperga e le opere teatrali Proserpina e Mida. Nel 1818 sono a Napoli, dove rimangono tre mesi. Nel 1822 sono a San Terenzo, nella baia di Lerici, quello che sarà chiamato il “golfo dei poeti”.

Shelley in Italia

L’8 luglio 1822, Percy Shelley con l’amico Edward salpano senza mai arrivare a destinazione. Dieci giorni dopo, tre corpi vengono rinvenuti a Viareggio, tra cui quello del poeta. Il corpo di Shelley è cremato sulla spiaggia, come dispone la legge dell’epoca. Si narra che il cuore di Shelley non arde e viene consegnato a Mary che lo conserverà per sempre. Le ceneri si trovano nel cimitero acattolico di Roma, insieme al figlio William, dove tuttora è visibile una lapide.

Shelley - Tomba del poeta
fonte foto – Jimmy Renzi

Dunque, Percy Shelley, dopo una vita errabonda, e avventurosa, annega nel mediterraneo, all’età di trent’anni. Shelley, poeta contraddittorio, tra opere frutto di commozione e inquietudine, a favore dell’amore libero e di ogni trasgressione dei principi correnti; fino alla fine è contro il lavoro organizzato in fabbrica, contro l’istituzione di una società mercantile e colonialista. Aveva comunque scelto l’Italia e forse è stata l’unica scelta che ha avuto un “per sempre”.

foto di copertina : Ritratto di Percy Bysshe Shelleyolio su tela postumo di Alfred Clint, dal dipinto di Amelia Curran (1819). Londra, National Portrait Gallery

Shelley, il poeta anglosassone che ha scelto l’Italia per sempre ultima modifica: 2020-07-24T09:00:40+01:00 da simona aiuti

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