Lush Prize premia l’Italia! Sono stati Domenico Gadaleta ed Edoardo Carnesecchi, a distinguersi; portando avanti importanti studi per cui sono stati premiati. Tali studi riguardano gli effetti di sostanze chimiche, usando intelligenza artificiale e simulazioni computerizzate. Nella fase finale del Prize Lush; promuove la collaborazione con l’associazione Ethical Consumer. Sono arrivati 58 progetti provenienti da 21 Paesi del mondo
Lush Prize premia l’Italia
A quanto pare, sono più efficaci, più etiche e anche meno costose. L’intelligenza artificiale può essere una valida alternativa alla sperimentazione animale. Specialmente nella ricerca tossicologica, si può fare moltissimo.
Tutto questo ruota attorno al “Lush Prize”, il concorso internazionale promosso dall’azienda fondata da Mark Constantine; sempre in prima linea nelle battaglie per i diritti civili. Si guarda molto anche la sostenibilità ambientale e nel caso specifico, la tutela degli animali. Il contest, varato otto anni fa, eroga ad ogni edizione 250 mila sterline; a favore di ricercatori che conducono progetti con metodologie alternative all’impiego di esseri viventi. Come dicevamo, tra i vincitori ci sono anche due italiani: Domenico Gadaleta, ricercatore dell’Istituto Mario Negri di Milano, e Edoardo Carnesecchi, che lavora in Olanda nell’università di Utrecht. Entrambi i ricercatori si sono distinti della categoria Giovani Ricercatori e hanno ricevuto un premio di 10 mila sterline.
Lush Prize premia l’Italia Domenico Gadaleta e Edoardo Carnesecchi
Gadaleta ha partecipato con un progetto di studio sulla prevenzione dei rischi di danni e disturbi neurologici; per l’effetto di alcune sostanze chimiche attraverso intelligenza artificiale e simulazioni computerizzate. La ricerca si basa sul numero di sostanze alle quali siamo potenzialmente esposti, che rende impossibile, oltre che eticamente inaccettabile, ricorrere a test sugli animali. Al riguardo, lo è per valutare i potenziali rischi.
L’uso di modelli computazionali, a quanto pare, aiuta a prevedere il pericolo rappresentato dalle sostanze chimiche; prima ancora che esse vengano prodotte e messe in commercio. Lo è appunto con un chiaro vantaggio in termini di sicurezza della popolazione e di risparmio di denaro. Tuttavia, anche il progetto di Edaoardo Carnesecchi è legato alla valutazione della tossicità per l’uomo; ma anche per l’ambiente, dell’esposizione a miscele di sostanze chimiche. Teniamo presente che secondo l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite; la produzione mondiale di prodotti chimici raddoppierà entro il 2030.
Ricerca senza test su animali
Al contempo, gli enti di controllo e le industrie cercano alternative più sicure alle sostanze chimiche pericolose; un processo che chiamiamo di sostituzione. Diventano dunque necessarie metodologie scientifiche e tecniche innovative per condurre i test di tossicità. Dunque possiamo affermare che è praticamente impossibile eseguire test tossicologici in vivo per tutte le sostanze chimiche e le loro possibili; combinazioni presenti nel mondo reale.
Lo è perché sarebbero infinite. Quindi, abbiamo bisogno di sviluppare strategie diverse, riuscendo ad applicare nuove metodologie che non prevedono la somministrazione di test sugli animali; ma che risultano più efficienti, rapidi e sostenibili. Infine, i 9 vincitori sono stati di 7 diverse nazioni. Da quando è stato lanciato; il premio ha sostenuto con oltre 2 milioni di sterline 110 progetti di ricercatori di 28 diversi Paesi. I progetti di ricerca sono perlopiù legati a test di sicurezza per i prodotti di consumo e medicinali.
Ricerca etica
Cinque sono le categorie in cui si sviluppa il premio, come scienza, formazione, lobby; sensibilizzazione dell’opinione pubblica e under 35, come quella in cui si sono distinti i due ricercatori italiani. Infine ricordiamo che dal 2012 il riconoscimento; Lush Prize mette a disposizione un fondo per finanziare la ricerca scientifica senza animali.