Paese dei Balocchi o luogo ostico? Le principali caratteristiche che accomunano la maggior parte degli italiani che si trovano a Londra sono la voglia di dare una svolta alla propria vita e la forte nostalgia per la patria .
Con 250 mila connazionali, della capitale inglese si parla addirittura della “quinta città d’Italia” dopo Roma, Milano, Napoli e Torino.
Londra
“Londra è una città dove lavorare è possibile e piacevole a patto che non la si consideri come il Paese dei Balocchi dove è il lavoro a cercare te.” Afferma Elio, ventiseienne di Gaeta, trasferitosi da poco. “ Farsi gli amici è molto semplice, ho una paga giusta, un contratto di lavoro e la possibilità di crescere”.
Gli italiani e il lavoro
Purtroppo infatti la prima motivazione che spinge gli italiani a emigrare è proprio la mancanza di un lavoro soddisfacente e che dia l’indipendenza economica. Chi parte certa proprio di dare una svolta alla propria vita, di avere un contratto, cosa difficile da trovare in Italia, soprattutto al Sud.
“Ho deciso di fare questo grande passo soprattutto per migliorare il mio inglese, lingua fondamentale nel mercato del lavoro. – Ci racconta Giovanna, che invece si trova a Londra da quasi un anno –
Adesso sto pensando di rimanere qua anche se mi manca la mia terra, per il clima, il cibo, la famiglia”.
Sono ancora tanti gli italiani che ogni giorno prendono un aereo per affrontare questa avventura
Londra, il Paese dei Balocchi?
Lavapiatti, cameriere o aiuto cuoco sono i mestieri che ricoprono più spesso gli italiani. Ma c’è anche chi ha fatto qualcosa in più come Luca del Bono , imprenditore originario di Lipari. Del Bono ha aperto Iddu, un bistrot all’interno del South Kensington Club, al cui interno si trova la Watsu Pool, piscina che contiene acqua proveniente da Lipari. Riccardo Zacconi è invece l’ideatore del celebre gioco Candy Crush. La lista potrebbe ancora continuare.
“Non troverai alcuno, che sia un vero intellettuale, desideroso di lasciare Londra. Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco della vita” scriveva nel settecento il poeta Samuel Johnson.
Adesso, con la Brexit in atto, potrebbe diventare più complicato trasferirsi nella capitale inglese. Sono ancora tanti gli italiani che ogni giorno prendono un aereo per affrontare questa avventura.