Daniel Avanzini, cresciuto nell’hinterland milanese, ha trovato la sua strada in Irlanda del Nord, a Belfast, e non torna più indietro. La fuga dei cervelli dall’Italia è una vera emorragia e senza lambiccarsi il cervello, non è affatto difficile individuare un ventaglio di interventi che potrebbero far decollare l’economia italiana e trattenere “la meglio gioventù”.
Daniel Avanzini
In Italia nonostante la preparazione, Daniel come tanti ragazzi, stentava a decollare nell’ambito lavorativo e mordeva il freno. Avanzini riusciva a trovare solo dei lavori part-time a termine e ad un salario molto più basso rispetto agli standard del Nord Europa. Brexit o meno, ad un certo punto decide di fare il grande salto. Vedere altri coetanei andare all’estero e tornare entusiasti, è stata una delle molle per fare il trolley. La voglia d’essere indipendente, non avere l’ansia delle bollette e avere una casa propria non doveva essere più un miraggio.
E poi l’ambizione e la voglia d’emergere ha fatto il resto. Del resto molti italiani si trovano bene in Irlanda e ciò accade ormai da molte generazioni. Quindi tra un caso, e qualche spinta del destino, alla fine un recruiter, gli ha proposto diverse opzioni. Tra queste c’era Belfast che poteva fare al caso suo.
Trasferisrsi a Belfast
Del resto il Regno Unito, con tutti i suoi problemi è ancora una garanzia con un’economia pingue, quindi una meta appetibile. Non necessariamente si deve puntare alle grandi città, poiché a quanto pare i piccoli centri hanno molto da offrire. Come accade per gli emigranti, all’inizio per Daniel c’è stato un assestamento e un po’ la necessità e la voglia d’imparare a capire e a farsi ben capire con la lingua. Gli irlandesi si sono rivelati, all’altezza della loro fama, quindi molto accoglienti, pieni di vita e hanno reso “l’acclimatamento”, più semplice.
Certamente dal dopo Brexit molto è cambiato. Ora in UK bisogna avere una “sponsorship”, quindi già un lavoro prima di trasferirsi, il che evita disagi sociali; fatto che dovrebbe essere seriamente preso in esame in Italia. I lavori molto richiesti, sono quelli in campo medico ed infermieristico, così come nel settore informatico.
Lavorare nel Regno Unito
In UK hanno anche introdotto un test per la lingua inglese, che aiuta. Dopo 5 anni in Regno Unito, si può richiedere il “Settled Status”; che permette la permanenza indefinita nel Paese. La burocrazia diversamente dall’Italia é quasi nulla. Si può ottenere velocemente Codice Fiscale, Conto Bancario, Contratto Telefonico e altro. La qualità della vita è molto alta, anche per i servizi nello svago. A Belfast il costo della vita, è più basso che nel resto del Regno Unito e la presenza del salario minimo agevola molto anche i nuclei familiari.
Daniel lavora per un’azienda U.S.A. Vende software e non tornerebbe indietro. Può scegliere se lavorare da casa e l’aspetto meritocratico non è cosa da poco. E’ appetibile il fatto di poter usufruire di benefit come un numero di ferie illimitato, assicurazione medica privata per la famiglia e il rimborso del canone Wi-fi e telefonico, così come della palestra.
Lavorare in Irlanda del Nord come Daniel Avanzini
Belfast a quanto pare é stimolante, e i panorami circostanti sono bellissimi. Secondo Daniel, il salario minimo, la possibilità di trovare un lavoro facilmente se si perde il proprio non è poco. Tra l’altro, nel lavoro l’età a Belfast e dintorni non conta. Se si hanno le capacità si può far carriera senza pregiudizi. Daniel si sente quindi di consigliare il Regno Unito, i piccoli centri. Si può arrivare a spendere meno del 50 per cento per l’affitto. Se poi si decide di comprare casa, i prezzi sono circa un quarto di quelli londinesi. Daniel a distanza di 6 anni si è anche sposato con Hannah, di Belfast, quindi ha trovato anche l’amore ed ha anche una casa di proprietà con una vista magnifica sull’oceano.
