Letture di Natale, per le feste che si avvicinano? Quest’anno poi le atmosfere di festa, il calore degli affetti e l’importanza dei rapporti umani tornano in modo particolarmente importante. In questo periodo dell’anno, è piacevole esplorare delle letture nate da scrittori, che non a caso hanno scelto il Natale come occasione per scrivere alcuni dei testi più belli di sempre.
Letture di Natale
Pensiamo ad esempio a Tolkien che scrive di Babbo Natale. Si tratta forse di uno degli scrittori più famosi, legati al Natale, un vero e proprio classico della letteratura anglosassone. Si evocano atmosfere di cottage, alberi profumati e riccamente addobbati. Oppure camini invitanti e the con dolcetti tipicamente inglesi.
L’opera regina, pubblicata nel 1976 racchiude oltre vent’anni di un Tolkien affettuoso, premuroso e davvero inusuale. Le “Lettere di Babbo Natale”, infatti, sono quelle che lui, dagli anni Venti fino ai Quaranta, scrisse di suo pugno ogni Natale per i propri figli. Dalla semplice ma niente affatto scontata domanda “com’è fatto Babbo Natale”, fatta dalla sua figlia più piccola, Tolkien trae ispirazione per raccontare il mondo immaginario di Santa Claus, e per ricordare ai suoi figli un’unica grande verità: che non bisogna mai smettere di credere alle favole.
Letture di Natale e Charles Dickens
Oppure ricordiamo “Canto di Natale” di Charles Dickens, pubblicato nel 1843, ma che ancora a distanza di più di un secolo riesce a conservare un fascino e una magia uniche nel loro genere. La parabola dell’egoista e arido Ebenezer Scrooge, che passa attraverso l’apparizione dei fantasmi del Passato, del Presente e del Futuro. Come pochi, questa storia ha ispirato il cinema, e il mondo dei cartoon, forse come nessun’altra.
La storia diventa occasione per una favola molto critica nei confronti della società spesso senza sentimento. Anche se non c’è un’atmosfera natalizia, c’è tuttavia un’intensità di buoni sentimenti, talvolta struggenti, che ben si sposano con l’aura delle feste di fine anno. Parliamo di Jane Eyre di Charlotte Bronte; una storia d’amore ma soprattutto una storia di autocoscienza, di crescita e di fede. Jane, provata nell’infanzia duramente, persegue il miglioramento di se stessa al di fuori dai canoni della sua epoca.
Tolkien e english brekfast
Jane sa amare, è arguta, e rispetta se stessa come forse poche donne della sua epoca. Tutta la storia è permeata da una patina epocale, che non incide mai come lama, la realtà circostante; seppur spesso dura. Si tratta di un libro per ritrovare se stessi, per curare l’autostima, da gustare magari con una tazza ben calda di english breakfast con un goccio di latte.
Non trascurabili affatto poi tutti i libri per ragazzi di F. H. Burnett, come Il piccolo lord, La piccola principessa, o Il giardino segreto. Si tratta di romanzi che vale la pena di riprendere in mano con un’atmosfera natalizia. Sempre il cinema ha accarezzato “Il piccolo lord” e ogni Natale, la pellicola torna senza mai invecchiare. La Burnett ai suoi piccoli lettori trasmette un messaggio intramontabile. Forse molto più di altri, la Burnett va letta degustando una cioccolata calda, magari coperta di panna, perché no!
Atmosfera british
Tuttavia, non è Natale se non s’indulge alle care vecchie “Le storie di fantasmi”, un classico intramontabile nelle notti di Natale british. Magari da rileggere con i bambini in versione rivista da uno dei più grandi umoristi inglesi, J. K. Jerome. Il mondo anglosassone tipicamente gotico, ama e si coccola moltissimo con le vicende di ectoplasmi, che a quanto pare non passano mai di moda. Al riguardo, i racconti di H. James o di E. Warton sono davvero l’ideale se si ama il genere Ghost story. Basta immaginare le atmosfere della campagna inglese, un bel cottage, e pensare intensamente ad una calda tisana speziata alla cannella e chiodi di garofano. Magari anche un bel tè di Natale nero o verde in una tazza di porcellana con il bordo dorato, un classico intramontabile!
