Scegliere di tornare indietro
Sono in fila all’aeroporto di Londra Heathrow e c’è qualcosa oggi che mi fa tornare indietro nel tempo, al normale controllo passaporti c’è un cartello, alzo gli occhi e leggo: “Confine UK”.
Solo in questo momento realizzo che mi sono trasferita davvero, è ufficiale sono un’emigrata a Londra, come tanti italiani, ho il trolley leggero, la carta d’ imbarco e il passaporto, che costa tanto e non parlo di soldi.
Vivere all’estero non è una passeggiata
Nelle mente affiora un ricordo lontano: La scena è al confine, durante la guerra dei Balcani, in un check point militare. Ci sono delle telecamere che riprendono da lontano una famiglia che si trova al controllo documenti, è composta da circa 7/8 persone.
Passare oltre il confine, andare via, significa salvezza. Quando si è tutti insieme con i tuoi cari ti senti forte, senti che ce l’hai quasi fatta. Il militare controlla e fa passare i primi tre familiari, che iniziano a camminare con tutte le loro cose in poche valigie, fanno circa 50 metri si girano e aspettano gli altri, sono fermi e aspettano ma non procedono, qualcosa che non va nei documenti ? Un malumore del militare? Forse semplice crudeltà.
Ormai hanno capito tutti, non li faranno passare. Tra i componenti del primo gruppo ci sono due donne, una della quali ha solo una busta bianca con se, fanno qualche altro metro poi si fermano, si voltano indietro, la donna con la busta inizia a tornare indietro, gli altri la seguono, senza esitazioni ne scene di disperazione, in silenzio tornano tutti indietro dagli altri, al di là del confine.
Il cameraman stesso è attonito, commenta semplicemente :”Ci hanno ripensato, sono tornati indietro”.
L’ Amore a volte significa questo,
Tornare indietro, perché salvarmi senza di te non è salvezza, ora sono sola e mi sento come quella donna con la busta bianca, esito. Penso alla mia famiglia che in parte ho lasciato in Italia, agli amici, che non sono in guerra certo, ma non sono in una situazione facile, a molti di noi hanno rubato il futuro e siamo arrabbiati, non è nemmeno una questione di “Giovani” perché se il futuro oltre a me lo rubano ai miei figli allora la questione diventa di tutti.
Mi mancano, a volte mi manca il mio paese
Amo Londra, devo tanto a questa città e se ho realizzato i miei sogni è grazie a lei, ma mi sento divisa da chi amo e da ciò che amo, divisa e con un senso di colpa, ho aspettato al confine per molto tempo ho esitato ed esito ancora. Guardo gli “Altri” ed aspetto, nemmeno io so cosa, forse spero in un moto d’orgoglio di tutti noi. Spero che ci sia salvezza per il mio Paese, ho scelto di andare avanti e non di tornare indietro. Mi chiedo se ho fatto bene e per ora credo di si, semplicemente perché volevo vedere cosa c’era di buono dall’altra parte e se possibile riportarlo in Italia, aiutare da qui come se fosse un piccolo avamposto, ce la possiamo fare.
Ho scelto di non tornare indietro e di lasciare il cuore oltre l’ostacolo e forse un giorno tornerò indietro a prenderlo.