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Intervista a Edy Piro: Londra è il sogno di una vita

edy piro intervista

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Salve Edy! Grazie per aver accettato quest’intervista! Presentati pure ai nostri lettori!

Salve a tutti i lettori e grazie per questa intervista. Vivo a Londra da circa quindici anni ho un passato da architetto e disegnatore di interfacce web ma negli ultimi anni mi sono dedicato all’imprenditoria nel settore della torrefazione del caffè e molto di recente ho aperto con degli amici una pizzeria a Notting Hill.

Londra / l’Inghilterra per te è stata una scelta o un caso? Qual è stato il tuo primo approccio da italiano con la Vecchia Britannia?

Ho sempre sognato di vivere all’estero sia per l’offerta d’intrattenimento (musica, spettacolo ecc.) che per la carriera lavorativa. Mi ero ripromesso di vivere a New York prima di spostarmi a Londra perché queste erano le due città da me preferite per la loro eccletticità. È stata quindi una scelta mirata. Il mio primo approccio è stato molti anni prima del mio trasferimento perché importavo dischi in vinile già all’inizio degli anni ’90 da Manchester ed ero in contatto con varie persone del mondo musicale in terra britannica.

Pregi e difetti del mondo del lavoro inglese?

Sicuramente il pregio è la flessibilità. Vivere in un mondo lavorativo molto avvincente ti da la possibilità di metterti in gioco ogni volta che vuoi fare meglio e in molti casi ti fa eccellere nella tua carriera lavorativa o ti da modo di scoprire altri interessi che spesso si trasformano in lavoro.
Ovviamente la competizione è spietata e per molti questa cosa è un difetto ma io la considero uno stimolo.

Com’è la vita in UK? Sui forum e nei social network si leggono pareri contrastanti… spesso il Regno Unito viene definito come una sorta di nuova America primo Novecento… altre volte sembra essere invece tutto il contrario.

Il Regno Unito come “l’America” degli anni 80 o dei primi del 900 non esiste più da almeno dieci anni o forse più. Sicuramente dopo il crash economico del 2008, le offerte di lavoro sono diventate molto più limitate e specifiche. Allo stesso modo Londra non rispecchia l’Inghilterra ma è una megalopoli che concentra culture e nazionalità di tutto il mondo. C’è tanta competizione e spesso solo i più determinati e validi superano una dura selezione naturale.

Non posso non chiederti due parole circa il Brexit… Pro o contro?

Contro sicuramente. Non per motivi politici ma semplicemente perché era chiaro che la campagna di propaganda per il Brexit non fosse basata su numeri veri, quindi ha portato i cittadini a pensare di risparmiare e invece oggi si trovano a dover pagare molto di più di quello che speravano di risparmiare (trascinando in questo debito anche chi ha votato di rimanere in Europa).

Cosa significa essere imprenditore in Italia e cosa in Inghilterra?

Già in Italia durante gli studi universitari avevo creato con mio fratello una piccola azienda nel settore creativo e multimediale. Un concetto alquanto avanzato per una piccola città dell’Italia meridionale negli anni ’90 che era un ambiente molto acerbo nel settore web. Finanziamenti alle giovani imprese continuavano a favoreggiare aziende di settori merceologici tradizionali e a mio avviso antiquati. Davamo lavoro oltre che a noi stessi anche ad almeno altre quattro persone. Nonostante gli utili, decidemmo di chiudere tutto ed io poi mi trasferii a New York per un breve periodo prima di approdare a Londra nel 2002. La burocrazia per mantenere quella piccola azienda era disumana e anche a distanza di molti anni continuavo a ricevere comunicazioni dall’ufficio delle entrate per episodi di cui non c’era più nemmeno traccia o memoria.

In UK invece la burocrazia è in pratica quasi nulla e piccole compagnie possono essere gestite facilmente anche privatamente con il supporto degli organi competenti (HMRC, Companies House, ecc.). Tutto è molto più snello e semplificato senza inutili macchinazioni che fanno usare le tue energie su un aspetto tecnico piuttosto che lasciarti concentrare sull’azienda in se.

Ultima domanda, che pongo a tutti gli intervistati: come (e dove!) ti vedi tra dieci anni?

Molto probabilmente ancora in UK. Ho messo su famiglia e tranne qualche breve visita estiva in Italia per non far perdere a mia figlia il contatto con le mie radici italiane, penso che proprio per il suo futuro sarà meglio restare qui.

Grazie ancora per la disponibilità!

Intervista a Edy Piro: Londra è il sogno di una vita ultima modifica: 2017-12-22T11:28:15+00:00 da Stefano Labbia

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