Red Hat Society, un club dal gusto tipicamente britannico che sta prendendo piede molto velocemente. Esistono anche negli Stati Uniti: sto parlando di donne riunite in un club, il ‘Red Hat Society’ appunto, formato da donne over 50 che ai loro incontri indossano un cappello rosso ed un vestito viola. Frizzanti e simpatiche, si distinguono per disinvoltura, voglia di vivere e se ne infischiano di tanti stereotipi.
Red Hat Society
Cosa fanno queste donne così agghindate? Niente, oppure tutto quello che vogliono. I loro incontri sono un’occasione per dimenticare tutte quelle persone che le vogliono far passare per ‘frittelle’ andate a male e da buttare via; poiché sanno bene di avere molto da dare e tanto da fare.
Desiderano divertirsi fra amiche e si definiscono una dis-organizzazione per la mancanza di regole e norme del loro club. Esiste una sola inflessibile regola, ovvero, quella di aver compiuto 50 anni e presentarsi agli incontri con un cappello rosso e un abito viola. Vogliono anche dare maggior visibilità alle over 50 in una società che insegue la giovinezza ad ogni costo, spesso in modo grottesco. Sono banditi quelli che credono che invecchiare sia una malattia da curare o da nascondere. Quello che non manca alle simpatiche “cappellone eccentriche”, è la voglia di fare amicizia e di stare insieme.
Sue Ellen Cooper
La Red Hat Society ha aperto anche alle under 50. Per i loro incontri è d’obbligo un cappello rosa e un vestito lavanda, perché sono ancora delle novizie. Insomma sono audaci nell’intravedere una vecchiaia che non necessariamente deve essere grigia. La Red Hat Society potrebbe essere solo il biglietto per divertirsi, per farsi compagnia negli anni della pensione, quando ormai si è liberi da tanti impegni.
Sono una specie di armata Brancaleone divertente e internazionale, che vuole vivere con gusto e indossare qualcosa di allegro ed estroso. La Red Hat Society è nata nel luglio 2000 quando Sue Ellen Cooper of Fullerton (California) ha inviato un cappello rosso e una copia della poesia “Avviso” di Jenny Joseph a un’amica per il suo compleanno. La pratica è diventata virale. Un gruppo di amiche iniziò a radunarsi per il tè con cappelli rossi e abiti viola. Oggi Sue Ellen, è praticamente la “Regina Madre” della Società.
Club delle cinquantenni
Organizza diversi convegni e pubblica una mini-rivista trimestrale di “Red Hatter Matters”, destinata a 256 mila membri in tutto il mondo. I 35 dollari annuali della società sono la quota associativa che copre i costi operativi per i sei dipendenti dell’organizzazione. Come dicevo, i membri di età inferiore ai cinquanta sono incoraggiati a unirsi e indossare cappelli rosa e vestiti di lavanda fino al loro cinquantesimo compleanno.
Anno in cui c’è l’incoronazione con serenata, kazoo e batacchi. L’abbigliamento alle convention spazia da vestiti da tè femminili e pigiami per colazione all’abbigliamento formale per banchetti. Mentre il rosso e il viola dominano la combinazione di colori ad ogni evento, l’unica regola della moda è “sgargiante è buono”. Questo club e le sue attività dipendono solo dai capricci dei membri. Nessuna causa è professata e non c’è raccolta di fondi per sostenere la diffusione di base dei capitoli.
Buffi cappelli del Red Hat Society
Tutti i devoti Red Hatters cercano la possibilità di travestirsi, di dare un calcio al loro tacchi prendendosi il lusso di essere serene, felici. Insomma, una donna disse: “Quando sarò vecchia indosserò il viola con un cappello rosso che non va e non mi sta bene. E spenderò la mia pensione in brandy e guanti estivi; e sandali di raso, e diciamo che non abbiamo soldi per il burro.
Mi siederò sul marciapiede quando sarò stanca e divorerò campioni nei negozi e premerò campanelli d’allarme. E farò scorrere il mio bastone lungo la ringhiera pubblica e compenserò la sobrietà della mia giovinezza. Uscirò in pantofole sotto la pioggia e coglierò i fiori nei giardini degli altri… Ma forse dovrei esercitarmi un po’ adesso? Quindi le persone che mi conoscono non sono troppo scioccate e sorprese. Quando all’improvviso sono vecchio e comincio a vestirmi di viola”.
Commenti
