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Intervista ad Alessandro Carli: l’Inghilterra è meritocrazia!

Alessandro Carli

Salve Alessandro, grazie per averci concesso questa intervista! Chi è Alessandro Carli? Presentati ai lettori di ItLondra – Italiani a Londra!

Ciao a tutti! Mi chiamo Alessandro, sono nato in provincia di Padova e sono un musicista professionista. Sono chitarrista in un gruppo rock originale chiamato Subset, insegno presso alcune scuole e lavoro anche per delle agenzie musicali.

Brexit: qual è la tua opinione in merito? E la reazione alla vittoria del “Leave” di amici e conoscenti italiani a Londra qual è stata? A quanto si apprende in rete sembra sia seguito un esodo di massa…

Penso che la vittoria del fronte del “Leave” non se l’aspettasse quasi nessuno. Il giorno dopo il voto mi sono sentito affranto, deluso, amareggiato, quasi frastornato… E come me molti miei amici e conoscenti, non solo italiani.

Le ragioni di questo esito referendario credo siano diverse: col tempo ho imparato a capire il risentimento e la frustrazione di chi ha votato Leave, e l’UKIP ha avuto vita facile nel manipolare la gente con slogan semplici ed efficaci, ma senza fondamento. Per certe cose tutto il mondo è paese…

Per il resto, qui a Londra ogni anno c’è sempre un ampio “ricambio” di gente. In molti partono e in molti arrivano. E, in effetti, credo che di gente arrivata a Londra e in UK ce ne sia stata di meno recentemente. Però di italiani e spagnoli in giro ne vedo e ne sento molti, comunque…

Molti giovani (e meno giovani) italiani a Londra e in Inghilterra lamentano turni di lavoro massacranti e condizioni di vita non eccelse… Altri ancora accostano agli UK l’America di inizio ‘900 definendola terra meritocratica e piena di opportunità. La verità?

Come tutte le metropoli, Londra sa offrire molte opportunità lavorative e non. In generale la meritocrazia esiste e l’economia gira. Ma non è di certo il Paradiso in Terra, e la concorrenza è altissima… Se non sei abbastanza preparato, non hai abbastanza “skills” o non sei disposto a sacrificarti e a sbatterti (o perché no, se hai avuto sfortuna…) la vita qui può diventare davvero dura. Il lavoro dei tuoi sogni un giorno potrebbe anche presentarsi, ma te lo devi meritare e tenere stretto coi denti!

Il mio campo è un po’ particolare. Ma solo per rendere l’idea l’anno scorso dalla fine delle vacanze estive all’inizio di quelle natalizie ho avuto tre giorni di riposo in tutto! Tra lezioni, prove, concerti, sessioni di scrittura e registrazione, studio personale e questioni di business di varia natura sono arrivato alla fine dell’anno che ero esausto. Ma è una cosa abbastanza comune per chi vive qui.

Hai qualche consiglio da date a chi vuole imbarcarsi adesso ed affrontare, per motivi di lavoro o studio, un’esperienza londinese – nel Regno Unito? Cosa ci si deve aspettare?

Nel caso di un periodo di tempo determinato (per motivi di studio o trasferta di lavoro ad esempio) penso che un’esperienza di questo tipo, a Londra come in tante altre città nel mondo, possa fare solo bene. Impari molto e l’entrare in contatto con culture e tradizioni diverse ti apre la mente al mondo.

Il discorso si fa più complicato se vuoi trasferirti in via definitiva o quasi. Londra non è un posto per tutti, devi capire se lei è fatta per te e se tu sei fatto/a per lei.

Quello che posso consigliare è: abbiate chiaro in testa chi siete, cosa sapete fare, cosa volete e chiedetevi se ciò che volete lo potete trovare qui e come. I discorsi del tipo: “Parto, mi trovo un lavoretto e tiro a campare, e poi si vedrà” non stanno più in piedi da anni ormai.

Grazie per la disponibilità!

Grazie a voi!

Intervista ad Alessandro Carli: l’Inghilterra è meritocrazia! ultima modifica: 2018-03-06T11:40:06+00:00 da Stefano Labbia

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