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CURIOSITÀ STORIE

Il Grand Tour, quel meraviglioso viaggio verso l’Italia

Grand Tour - alcuni viaggiatori inglesi in italia

Il Grand Tour era il viaggio d’istruzione intrapreso dai rampolli delle case aristocratiche di tutta Europa, specie dei britannici. Esso aveva come fine la formazione del giovane gentiluomo che imparava a conoscere la cultura, l’arte e le antichità, specie quelle italiane.

Il grand tour

Questi giovani, talvolta anche uomini maturi, passavano il loro tempo facendo giri turistici, visitando musei e gallerie d’arte. La moda di questo genere di viaggio particolarmente lungo e ampio, con partenza e arrivo nello stesso luogo era come una medaglia appuntata.

grand tour - Campagna Romana dopo il temporale
fonte foto – Wikipedia – Johann Wilhelm Schirmer – pubblico dominio

L’Italia con la sua eredità della Roma antica, con i suoi monumenti, divenne uno dei posti più in voga. Oltre alla conoscenza del mondo antico, gli inglesi vennero così a contatto con le opere architettoniche del Palladio e le sue meravigliose ville. Andavano a Venezia, cercando di coglierne l’incanto, e desideravano capire il Neoclasicismo. Durante il viaggio, i giovani acquistavano libri, opere d’arte, o souvenir. Era costume consolidato anche farsi fare un ritratto con dei tipici paesaggi della campagna romana. Era comune visitare le rovine romane, Pompei, o Ercolano, riscoperte dal 1748.

Il Grand tour e le rovine romane

Tra le tappe più importanti del tour vi era sicuramente la visita di Napoli e agli enigmatici Campi Flegrei con i loro fenomeni naturali. Al riguardo non possiamo non citare Goethe. Il filosofo disse pressappoco che se si vuole capire l’arte bisogna visitare l’Italia, poiché l’Italia è arte. Il Grand tour in Italia ha quindi radici lontanissime. Dal Medioevo, le vie della penisola italica, erano di moda, per via degli itinerari battuti da tanti pellegrini, mercanti, artisti, predicatori, studiosi, oltre che da banditi, e avventurieri.

grand tour - Ostia Antica in primavera
fonte foto – Picxabay

Il viaggio a Roma in particolare, restò sempre una tappa fondamentale, divenendo occasione mondana. I viaggiatori nord europei, passeggiavano nelle campagne ammirando le greggi di pecore, custodite da pastorelli con un flauto. Si attardavano nelle bettole, nelle locande, e ascoltavano gli stornelli, restando rapiti dagli usi e costumi locali. Tanti giovani rampolli si esercitavano con i pennelli e la tavolozza, indugiando con gli acquerelli.

Viaggio in Italia

In quell’epoca, il viaggio acquistò valore per le sue intrinseche proprietà, anche solo per svago o per andare in paesi dove c’era tanto sole. Quindi partire per fare un lungo viaggio verso sud, diventò lentamente come unico e solo fine, il desiderio d’evadere e soddisfare curiosità fattasi più audace. Lentamente poi cresceva la voglia di carpire il sapere e la conoscenza da un lato, e del puro divertimento dall’altro. Quest’idea innovativa cominciò a diffondersi in Europa sul finire del XVI secolo e s’incarnò nella voga del “viaggio in Italia”. Il quale dunque, pur praticato da tempo, si configura come istituzione solo alla fine del secolo successivo. Solo dopo diventò la tappa privilegiata di un giro che per i giovani rampolli dell’aristocrazia europea era irrinunciabile. Tanti erano gli artisti, i saltimbanchi, anche i truffatori, ma anche gli uomini di cultura, che partivano regolarmente.

Ercolano e Pompei

Parliamo di un’epoca in cui si poteva trovare una stanza a Roma a poco prezzo, per non parlare poi nelle campagne. Nondimeno, giravano tanti “birboni” che cercavano di turlupinare il prossimo, perché si spacciavano tante “false reliquie”, e lo straniero era molto appetibile. Il “giro” presto diventò una moda vera e propria, e ad esso si assegnò quella che consociamo come  la dicitura internazionale, “Grand Tour”. Non si parlò più di travel o journey o voyage, perché la moda già all’epoca subiva una certa globalizzazione. Orbene, l’Italia era sempre vista come un traguardo prediletto e irrinunciabile, e non erano pochi i bagagli di cianfrusaglie che ci si riportava a casa. Non parliamo più però dell’Italia degli itinerari medievali, ma dell’Italia delle cento città la cui fitta trama urbana diventa la meta prediletta del viaggio.

Il Grand Tour, quel meraviglioso viaggio verso l’Italia ultima modifica: 2020-01-28T10:23:00+00:00 da simona aiuti

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