Salve Luca, benvenuto su ItLondra – Italiani a Londra! Chi è Luca Vullo? Presentati pure ai nostri lettori!
Uno, nessuno e centomila! Sono di certo una persona che non conosce la noia perché combatte quotidianamente come un guerriero ninja per raggiungere i propri sogni. Da sempre ho scelto di fare tutto quello che mi piace e di non perdere tempo in cose che non m’interessano o che mi fanno stare male anche se sono comode e “sicure”. Ovviamente non è stato un percorso facile dato che non ho mai avuto le spalle coperte economicamente ma la temerarietà, la costanza e la bontà di quello che ho fatto in questi anni ha portato i suoi coloratissimi frutti. Nello specifico, sono un’autore, regista e produttore di cinema e teatro, mi occupo di media education e di formazione con i miei workshop di comunicazione non verbale e gestualità italiana che porto in giro per il mondo da diversi anni, organizzo eventi di marketing culturale come Sicilian Mood, creato insieme a TIJ Events con lo scopo di promuovere la Sicilia e le sue eccellenze tramite la musica, sono un performer e scrivo per diversi magazine culturali.
Ok, mi fermo qui altrimenti poi potrei risultare too much 😉
Guardate il mio sito per il resto www.lucavullo.com!
Londra / l’Inghilterra e Luca: odi, amo oppure… odi & amo, parafrasando Catullo? E ancora… quali sono i pregi e i difetti della Vecchia Britannia?
Provo un grande amore per Londra perché mi ha letteralmente cambiato la vita e in meglio. Non è stata una prova semplice perché è una giungla molto dura umanamente ed economicamente ma ho il suo stesso ritmo nel sangue e mi piace mettermi costantemente in gioco con sfide sempre più difficili. Il Regno Unito mi ha aperto la mente, ha depurato alcuni aspetti brutti della mia cultura che mi trascinavo dietro e mi ha permesso di valorizzare invece i valori presenti nel mio bagaglio culturale e di promuovere le qualità acquisite nel mio paese.
La comunità italiana a Londra e nel Regno Unito è ampia: con il tuo documentario hai avuto modo di “registrare su nastro” sogni, vizi, virtù, vittorie e cadute di una generazione che fa leva sui gomiti tentando di rialzarsi in piedi. Una generazione tenace, testarda… e che soprattutto non ha colpa della crisi e della situazione che ne è scaturita. Qual’è l’idea che ti sei fatto al riguardo? Possiamo farcela?
Sono sempre stato una persona molto ottimista e sono convinto che nel nostro paese e tra gli emigrati all’estero ci siano persone e risorse veramente molto valide e talentuose ma è anche vero che ci sono tante brutte persone che hanno rovinato il Bel Paese. L’idea che mi sono fatto è che siamo di fronte ad una delle più massicce emigrazioni contemporanee dal nostro paese di persone che sono stanche di stare in Italia. Vivere e lavorare in altri paesi credo che sia a prescindere una cosa positiva perché è una grande opportunità di crescita umana e professionale ma quando la mobilità è dettata maggiorente da un’insoddisfazione di più generazioni che non riescono a stare bene nel proprio paese, questo diventa un problema. Un’altro aspetto che mi ha colpito molto è stato constatare che in Italia la maggioranza dei ragazzi ha smesso di sognare e di credere nelle proprie idee perché tanto il sistema è marcio e non valorizza la meritocrazia e le nuove risorse. Credetemi non sto facendo retorica, parlo di centinaia di testimonianze raccolte in più di due anni di ricerca per realizzare INFLUX. Se invece vogliamo essere miopi e concentrarci con positività solamente sulle eccellenze italiane in Italia e all’estero, facendo finta di non vedere la maggioranza, allora possiamo dire che siamo un popolo straordinario che con le sue straordinarie abilità ha influenzato tutto il mondo.
A proposito della “comunità italiana” in UK: prevale lo scontento, il malumore oppure c’è davvero chi “ce l’ha fatta”? Insomma… L’Inghilterra è davvero “l’America del 1900”, un paese meritocratico e pieno di belle speranze?
Londra è stato e credo continui ad essere una sorta di sogno Americano con il vantaggio di essere molto più vicino. Indubbiamente l’Inghilterra è un paese che offre molte più opportunità di lavoro e spesso da la possibilità di raggiungere i propri obiettivi con le proprie capacità. E’ uno dei posti più multiculturali al mondo e senti che qui le cose si muovono veramente e vivi concretamente la sensazione che tutto può succedere. In Italia non ho mai provato questa sensazione. Conosco tante persone che in UK ce l’hanno fatta alla grande ma anche tante che sono andate via distrutte e con il dente avvelenato. La comunità italiana di Londra è talmente variegata che rispecchia in pieno le varie sfaccettature del nostro paese.
Consigli ai giovani italiani che vogliono scommettere su Londra / l’Inghilterra e su di loro. Cosa fare e cosa non fare in genere. E soprattutto cosa devono e cosa non devono aspettarsi dalla terra d’Albione?
E’ fondamentale avere una grande determinazione, una buona strategia e le idee molto chiare di quello che si vuole ottenere ma anche di quello che si può offrire, altrimenti si rischia di essere macinati nell’ingranaggio della metropoli.
Non posso non chiederti un tuo commento sul Brexit : ti aspettavi che il Regno Unito uscisse dall’Europa Unita? Quale deve essere la reazione a questa scelta compiuta dagli inglesi?
Emotivamente non mi aspettavo il Leave, mentalmente si.
Al momento vige una tale confusione che non mi spinge ad tirare delle conclusioni affrettate. Francamente continuo a vivere questo paese sempre allo stesso modo.
Attendiamo di vedere quali saranno gli esiti concreti sulle persone appartenenti alle comunità europee e poi ne riparleremo.