Giovanna Muscogiuri è la prima italiana a vincere la Cuthbertson Award Medal, alla Royal Society di Londra. La Nutrition Society assegna questo premio ai ricercatori che si sono distintisi per ricerche nell’ambito della nutrizione e del metabolismo; ricerche che siano particolarmente rilevanti nella pratica clinica.
Giovanna Muscogiuri
Stiamo parlando di un premio prestigioso, che i britannici appuntano in qualche modo al bavero di ricercatori e scienziati che si distinguono per intuizioni e scoperte scientifiche molto rilevanti. La dottoressa Muscogiuri ha un curriculum molto interessante e di livello. Si è laureata all’Università Cattolica di Roma e lì ha anche conseguito un dottorato. E’ stata poi negli Stati Uniti, all’University of Texas Health Science Center. Oggi è alla Federico II come scienziata e docente.
Parliamo di scoperte che riguardano l’ambito della nutrizione, dell’alimentazione; l’obesità e le disfunzioni del metabolismo. Si cerca così di combattere la sfera delle malattie legate all’alimentazione a tutto tondo. La dottoressa Giovanna Muscogiuri, ha quindi compiuto delle ricerche molto interessanti e rivelative. Sembra che il sonno abbia una grande importanza nella cura dell’obesità. Sapevamo già che il ritmo circadiano ovvero il ciclo del sonno e della veglia sono importanti, ma ora ne sappiamo di più.
Ritmo circadiano e obesità
Generalmente chi ha problemi di obesità va dal dietologo, invece a quanto pare non basta, perché il sonno ha una funzione molto importante nella dieta; più di quanto si creda. Inoltre qui non parliamo solo di obesità, ma anche di diabete di tipo 2 e di ipercolesterolemia. La dottoressa, con il suo team ha appurato che chi ha un ritmo circadiano alterato, ha più probabilità di avere problemi di obesità e altre patologie del metabolismo.
In altre parole, essere nottambuli, tirare tardi e dormire di giorno non giova affatto alla salute. Chi fa le ore piccole, alla lunga può essere un soggetto a rischio per varie patologie del metabolismo. Secondo tali studi scientifici, una persona che soffre di obesità, non deve seguire solo una dieta. Invece sembra importante che il medico, o i medici, si rendano conto dello stile di vita del soggetto, come dorme e se riposa bene.
Sonno e obesità
La dottoressa Giovanna Muscogiuri è endocrinologa all’Università Federico II di Napoli, dove ha sviluppato tali ricerche. Giovane, trentaduenne, sposata con due figli, è un esempio di carriera, eccellenza e capacità di “far quadrare un po’ tutto”. La scienziata e il suo gruppo hanno appurato che per affrontare un percorso di alimentazione adeguata per chi è in sovrappeso, bisogna avere una strategia. Con il suo team ha elaborato dei questionari per capire come dorme il paziente e come si sviluppa il suo ritmo circadiano.
Se questo ritmo è alterato, il dottore deve cercare di correggerlo. Sapevamo già che lo stile di vita è importante per il benessere personale, ma queste ricerche sono molto più importanti di quanto si possa credere di primo acchito. Del resto anche gli antichi dicevano che c’è un tempo per dormire e un tempo per vegliare.
Università Federico II di Napoli
Invertire tutto ciò non certamente può far bene. Sono stati anche messi a punto degli alimenti che possono aiutare i soggetti con “disordine del ritmo circadiano” ad allinearsi. A cena ad esempio si dovrebbe prediligere degli alimenti come il latte e la frutta secca che contengono triptofano. Quest’ultimo favorisce il rilascio della melatonina che come sappiamo favorisce il sonno. Si consiglia inoltre di non stare al portatile, al laptop o allo smartphone tirando tardi, che eccita la mente e non concilia il sonno. Insomma per dimagrire un po’, si deve anche dormire bene e farlo di notte. Ciò riguarda anche i bambini, poiché le cattive abitudini, possono protrarsi fino all’età adulta. Un bimbo obeso ha molte probabilità di restarlo da adulto. Ricordiamo inoltre che la dottoressa ha ottenuto molti riconoscimenti sia in Italia che all’estero.
Giovanna Muscogiuri dottoressa
Tra l’altro nel 2016 ha ricevuto il premio “Early Investigator Award”, dalla Società statunitense di Endocrinologia per le ricerche nell’ambito dell’endocrinologia ginecologica. Successivamente nel 2019 ha ottenuto il premio della Società Italiana di Endocrinologia per le ricerche effettuate in ambito endocrinologico e metabolico. E, ancora, il riconoscimento della Società Europea della Nutrizione per lo studio dell’approccio nutrizionale all’obesità e delle malattie metaboliche. Nel 2021 le è stato assegnato il New Clinical Research Award della Società Europea dell’Obesità per le ricerche svolte nell’ambito dell’obesità e il premio San Gregorio Magno.