Alessandro Ristori, un artista che non si può non notare. Se assisti ad un suo show con la sua band i Portofino’s, non potrai più dimenticarlo. E’ magnetico, mentre si dimena sul palco e gronda da ogni nota, il sogno di essere una star, ma una star made in Italy.
Alessandro Ristori
Ristori è nato per essere un intrattenitore, un performer come si dice oggi, con il bernoccolo dello spettacolo, e forse molto dipende dalla zona in cui è nato e ancora vive. Faenza, provincia di Ravenna, in mezzo all’allegria romagnola, tra tagliatelle, tortellini e quella macchina del divertimento che trae ispirazione dai vitelloni degli anni ’60 e le straniere biondissime super abbronzate. Forse nessuno in Italia sa divertirsi e divertire come i romagnoli.
Le spiagge affacciate sull’Adriatico sanno di “lisssio”, balere, discoteche e la gente genuina, allegra è impastata di atmosfera felliniana. Bastano due note per cominciare a ballare e cantare con un buon bicchiere di lambrusco e non ti fermi più. E lui, Ristori, lo guardi e ti rendi conto che in qualunque luogo della terra, sarebbe solo e soltanto “un fantastico italiano”. Quello che gli stranieri adorano è quel mood.
Eccellenze italiane nel mondo
Ristori incarna uno stile da boom economico italiano, di quelli che volevano comprarsi la vespa o la 500. Sembra uno che sogna l’America, ma in fondo lo sa che la riviera Adriatica non la batte nessuno e forse in fondo è meglio di Las Vegas. E magari quando canta, Alessandro Ristori si sente un po’ Elvis della riviera. Ma quella riviera con la spiaggia tanto piatta, quanto piena di curve di ragazze a passeggio tra le note di canzoni intramontabili.
Le stesse che riporta in auge Ristori. E allora viva le balere, con le assi sconnesse, ma guai se non ci fossero. Canta Ristori e sembra di veder quei palchetti su cui si proclamava la miss dell’estate. Il presentatore potrebbe essere proprio Ristori. Una cornice d’epoca, ma impagabile. Canta Ristori e senti la salsedine, Casadei, i gelati all’amarena, i sandaletti di plastica e tanta voglia di ballare.
Artisti italiani nel mondo
Dove è cresciuto lui, in una città di 60mila abitanti, in cui c’erano almeno cinque posti dove esibirsi e cantare non si poteva non decollare. Con quella faccia da ragazzaccio, un po’ Little Tony, un po’ Celentano, un po’ artista che avresti potuto incontrare tranquillamente al Derby. Canta, balla, si dimena, ammicca, e capisci che sarebbe in grado di trascinare chiunque. Ristori può scollare qualunque tipo di pubblico inchiodato alle sedie dei locali di extra lusso di mezzo mondo.
Anche i Vip più snob, i personaggi del jet set più in vista, che vanno nei locali per avvitarsi a poltroncine di velluto che costano come un monolocale, Ristori riesce a scioglierli e loro lo adorano. Non c’è un’alchimia particolare, se non “l’italianità”, che va via sempre come il pane in tutto il mondo. Quel look un po’ anni settanta, con i pantaloni a zampa d’elefante.
Alessandro Ristori e i Portofinos
E poi completi improbabili dai colori stampati come bandiere e la pettinatura un po’ cotonata. Scarpe e stivaletti con il tacco e accessori “too mach”, e non è mai abbastanza. Entusiasta, naturalmente intonato e capace di prendersi poco sul serio, Ristori agguanta la sua chitarra e non lo fermi più. Si è esibito sul serio davanti ai grandi del Jet set. Era star al compleanno di Alberto di Monaco e anche al matrimonio della nipote, Charlotte Casiraghi e Dimitri Rassam.
A quanto pare Ristori è il più riprodotto nella playlist personale del principe William. Il Principe di Galles avrebbe messo da parte gli AC/DC per Ristori e i Portofinos, non male! Ora è lui l’uomo del momento, il cugino divertente che tutti vorrebbero, l’anima della festa, quello che tutti vorrebbero come ospite d’onore al proprio matrimonio. Ma, in realtà, già da anni si esibisce nelle grandi capitali.
Principe William
Esaspera la sua italianità, ma non è una scelta, è “Ristori”. Potrebbe presentarsi nudo coperto da un tricolore e sarebbe tutto normale. Il suo stile non s’ispira alla moda, lui ha il suo mood, e la vagonata di artisti, stilisti, attori che assistono ai suoi spettacoli, in realtà lo imitano, eccome! Monaco, Mosca passando per Londra, Marsiglia e Parigi, se lo litigano. Ristori ha esportato il suo “sogno italiano” in tutta Europa. Il prosecco frizza mentre Alessandro Ristori, in abito blu anni Settanta, arriva affiancato dai suoi Portofinos. Il primo titolo sarà Un Estate fa, una ripresa transalpina. Non scimmiotta altri colleghi, no lui è autentico, spontaneo, lui è Ristori!
(Fonte foto- pag. Facebook/Instagram)