Re Carlo e le piantagioni in Puglia, passando per Armani, per un progetto con il cotone agroforestale. Quindi, il gruppo Armani e re Carlo III hanno lanciato una partnership per la produzione di un cotone a minore impatto ambientale, realizzato tramite la coltura agroforestale in Puglia.
Re Carlo e le piantagioni in Puglia
E’ questo un modo per testare e implementare la produzione sostenibile di cotone in Italia e dimostrare così come l’uso di sistemi agroforestali possa coniugare l’esigenza di produrre cotone a ridotto impatto ambientale e incrementare al contempo la diversità del paesaggio, la fertilità del suolo e il risparmio idrico. Da sempre conosciamo la passione di Re Carlo III per l’agricoltura e la sostenibilità. Al riguardo, è nato un progetto, in collaborazione con la fashion task force della Sustainable markets iniziative e con la Circular bioeconomy alliance.
Entrambe fondate dal monarca inglese, con l’obiettivo di realizzare un campo sperimentale con il sistema colturale rigenerativo. Si parte con una piantagione in Puglia, che raggiungerà i cinque ettari entro quest’anno. Si chiama Apulia regenerative cotton project, questo progetto lanciato tempo fa, in occasione della Giornata mondiale per l’ambiente, coordinato dall’Efi-Istituto forestale europeo insieme a Crea-Consiglio per la ricerca in agricoltura
Gruppo Armani – Sustainable markets iniziative
Ma anche per l’analisi dell’economia agraria e a Pretaterra. Punta alla realizzazione di un campo sperimentale di cotone secondo il sistema colturale rigenerativo. Il progetto è partito circa un anno fa, con una piantagione iniziale su un ettaro di terreno. L’idea contribuirà a reintrodurre nella regione la lunga tradizione di coltivazione del cotone, che risale al XII secolo. Il clima mite della regione, sotto il controllo continuo degli esperti, permetterà l’estensione della coltivazione che raggiungerà un’area agricola di cinque ettari a breve.
L’Apulia regenerative cotton project s’inserisce quindi nell’ambito del Manifesto della moda rigenerativa. Il progetto più ampio nasce dalla Smi fashion fask force presieduta da Federico Marchetti in collaborazione con la Circular bioeconomy alliance, fondata da Carlo III. Si tratta di una partnership che nasce con il fine di favorire un progressivo passaggio verso la moda rigenerativa. Il che trova ora il supporto di Armani.
Circular bioeconomy alliance – Re Carlo e le piantagioni di cotone in Puglia
Da sempre lo stilista è attivo nello sviluppo sostenibile nel settore. Si tratta di un’iniziativa che, secondo Giorgio Armani, è un passo importante verso la moda rigenerativa che appare ora una realtà sempre meno utopica. “Nella moda tutto parte dalla materia. Il mio design nasce dalla scelta dei tessuti. Ed è stato attraverso la sperimentazione e l’uso di tessuti non tradizionali che ho rivoluzionato la moda.
Ma l’industria tessile è anche una delle attività produttive di maggiore impatto sul pianeta: un problema che non può essere trascurato”, continua lo stilista. “Il nostro impegno, insieme alla Sustainable markets initiative è quello di promuovere un cambiamento positivo: è un progetto audace e innovativo che ha un significato speciale per me e per la mia azienda. Partecipare attivamente allo sviluppo del cotone rigenerativo agroforestale, per di più sul territorio italiano, è un passo importante che avrà un impatto reale anche sulle comunità locali”.