Il kilt, simbolo della tradizione scozzese da molti secoli. La moda italiana ha pienamente abbracciato questo genere di stoffa da decenni; con cui condivide qualcosa d’interessante. Gonne, abiti, soprabiti, imbottiture, pantaloni e anche stampati negli ombrelli; il motivo “a quadri”, o “scozzese”, passando per l’Inghilterra, non passa però mai di moda. Il kilt come lo conosciamo noi però, ovvero il “gonnellino”, nasce solo nel XVIII secolo.
Il kilt
Prima era diffuso solo nelle Highlands ma con una forma diversa. Il Fèileadh mòr, o grande kilt, era un pezzo di stoffa in lana, non rifinito, e lungo circa 5 metri. Il tartan è un tessuto ormai conosciutissimo in tutto il mondo, che arriva dal 1530. Si avvolgeva in vita, stretto con una cintura, drappeggiato sulle spalle e fermato con una spilla detta brooch.
Il tessuto era così lungo che per indossarlo occorreva stenderlo a terra e sdraiarcisi sopra. Eppure per noi italiani tutto ciò rimanda a qualcosa che ci è molto familiare, poiché ricorda la toga romana, infatti, la similitudine è molto stretta. La toga, generalmente di lana, era un pezzo unico, lunga tre volte e larga due volte l’altezza di chi la metteva. Comunque, pieghettare un grande kilt è un lavoro lungo e molto preciso; attraverso il quale si creano tutte le pieghe, seguendo un preciso schema logico.
Il kilt e la gonna scozzese
Le pieghe si noteranno solo una volta indossato il Fèileadh Mòr; che poteva essere ripiegato, drappeggiato per garantire comodità. Doveva essere comodo durante tutte le attività, come la caccia, o la battaglia. Proprio per la sua grandezza inoltre, veniva usato di notte per ripararsi dal freddo. La parola gaelica “plaid” significa proprio coperta. È verso la metà del XVIII secolo che ci mette lo zampino un inglese.
Ci riferiamo a Thomas Rawlinson, che osservando un gruppo di suoi operai al lavoro, decise di semplificarne l’abbigliamento. Pensò di rendere più comodo e confortevole il grande kilt, che perse quindi il suo drappeggio superiore. Mantenne però solo la parte inferiore e la cintura; modificando il nome in Fèileadh Beag, ovvero piccolo kilt. Il precedente tessuto grezzo diventò così un vero e proprio capo di vestiario; essendo cucito per facilitarne l’indossabilità e i movimenti di chi lo portava.
scottish style
La parte superiore del kilt venne da quel momento usata solo come capo aggiuntivo, come decorazione per eventi importanti e cerimonie ufficiali. La gonna scozzese a portafoglio, un tempo accompagnata da una bella spilla dorata sul davanti che ricorda una “spilla da balia”, è un classico intramontabile. È un capo che ricorda, ovviamente, lo scottish style; e abbinare la gonna può essere divertente.
Guardandoci attorno, vediamo che oggi, si usa spesso per dare vita a capi d’abbigliamento e accessori alla moda. Inoltre, nel 1822, anche indossato e definito come simbolo di ogni clan, in modo da differenziarsi l’uno dall’altro. Il tartan, tuttavia, entra a far parte del mondo della moda solo dopo il 1950. Nel 1970, invece, grazie alle ragazze Preppie della Ivy League, ovvero le scuole private più prestigiose degli Stati Uniti d’America.
Tartan
La gonna scozzese viene scelta proprio come uniforme, lanciando così un’incredibile tendenza. Negli anni settanta, alcune famose modelle, giravano in camicia bianca, senza calze e gonna scozzese, attirando fotografi e paparazzi. Attrici famose allo stesso modo sceglievano questa stoffa per abiti informali casual. La stessa famiglia reale inglese, ha sempre indossato questo genere di stoffa fantasia.
La regina Elisabetta II, con un golf, scarpe basse, indossava in giardino con i bambini e con i suoi cani, una gonna a quadri. Anche ragazze del mondo dello spettacolo oggi hanno rilanciato la gonnellina scozzese, vestendosi un po’ da collegiale. Addirittura ci sono collant e calzette vezzose scozzesi e borse sullo stesso genere. Non mancano cerchietti per i capelli e anche set di valigie sullo stesso stile. Troviamo non solo capi economici in tartan, ma anche noti stilisti italiani, nelle loro collezioni, hanno spesso strizzato l’occhio a questo genere sempre verde!
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