Londra è una delle mete preferite dagli italiani che si vogliono trasferire all’estero. Con 250 mila connazionali, della capitale inglese si parla addirittura della “quinta città d’Italia” dopo Roma, Milano, Napoli e Torino.
La difficoltà di vivere a Londra da soli nasce già dal momento dell’atterraggio. Ci ritroviamo in un paese completamente diverso dall’Italia dove le cose funzionano in un altro modo e dove le persone parlano una lingua differente. Siamo in aeroporto, magari mastichiamo anche bene l’inglese, ma che facciamo a quel punto? Quali sono le nostre prossime mosse? Quello che dovevamo fare prima di partire era prenotare un bed and breakfast a basso costo, dove restare giusto pochi giorni, il tempo di cercare una sistemazione. Compriamo quindi un biglietto per il treno che dall’aeroporto ci porti al centro e da lì acquistiamo una Oyster Card e carichiamo almeno 10£. A questo punto guardiamo il reticolo della metropolitana e andiamo a posare i nostri bagagli in albergo.
Le cose di cui dobbiamo preoccuparci principalmente sono la casa, il lavoro, i documenti necessari e il cibo. Rechiamoci dunque in un negozio di telefonia e acquistiamo un numero di cellulare inglese. Reperiamo il numero del governo, dal loro sito web, e chiamiamo per prenotare l’incontro per il NIN, il documento più importante che occorre per lavorare. Scegliamo la banca che ci ispira più fiducia e sul loro sito web facciamo l’application per aprire un bank account, ci servirà per ricevere lo stipendio.