Carlo III pittore di acquerelli, nasce Charles Philip Arthur George: oggi è il re della Gran Bretagna, molto più vicino e simile a re e ai grandi casati italici. L’ex principe del Galles è il primo monarca britannico laureato, si distingue per la sensibilità intellettuale e l’inclinazione artistica che lo hanno sempre ricondotto all’Italia e al modo in cui hanno regnato e promosso le arti le famiglie nobili italiane.
Carlo III il re pittore
Come molti re e regine, e nobili italiani, come i Barberini, i Colonna e molti altri, Carlo III coltiva l’arte, la promuove e ne ha sempre respirato le atmosfere; recandosi spesso nel “Bel Paese”. Nell’ottobre del ‘67 il principe è ammesso al Trinity College di Cambridge dove studia antropologia, archeologia e storia. Durante il secondo anno accademico, Carlo frequenta lo University College del Galles ad Aberystwyth, studiando, per un certo periodo, storia e lingua gallese. Si laurea quindi a Cambridge, col grado di 2:2, Bachelor of Arts il 23 giugno 1970; primo erede al trono a conseguire una laurea.
Il 2 agosto 1975 ottiene anche il titolo di Master of Arts, sempre a Cambridge. Inoltre, Carlo III è proprietario della Royal Collection che conta una collezione di 7mila dipinti e 40mila acquerelli oltre a ceramiche, oggetti preziosi, tendaggi, arazzi, libri antichi.
Grand Tour
L’amore per l’arte, quest’anno ha portato Carlo III ad allestire una sua mostra di 79 acquerelli alla Garrison Chapel Chelsea di Londra. Il monarca a suo tempo ha dichiarato all’inaugurazione della mostra che la pittura lo porta sempre in un’altra dimensione. Secondo re Carlo, la pittura è rilassante. “Mi trasporta – ha affermato – in un’altra dimensione”. Si è trattato della prima mostra completa del suo lavoro.
I dipinti raffigurano scene del sud della Francia e anche della Tanzania; oltre a paesaggi scozzesi come il mulino Huna a John O’Groats e Glen Callater vicino a Balmoral. Inoltre il re ha dichiarato: “Questo hobby rinfresca parti dell’anima che altre attività non possono raggiungere. Tutto ciò richiede un’intensa concentrazione e, quindi, è uno degli esercizi più rilassanti e terapeutici che abbia mai fatto.” Carlo III aggiunge anche d’aver rinunziato del tutto alla fotografia trovandola insoddisfacente.
Arte e natura
Una mostra precedente c’era stata all’Hampton Court Palace, nel 1998, in occasione del 50° compleanno del principe. In quell’occasione il monarca espose 50 dei suoi acquerelli, mentre alla mostra della National Gallery of Australia nel 2018 per celebrare un altro importante compleanno di Sua Altezza Reale ha esposto 30 pezzi. “Ho sentito un impellente bisogno di esprimere ciò che stavo vedendo usando l’acquerello. Ho subito capito quanto sia difficile dipingere bene con un mezzo così spontaneo.
Quando guardo il mio primo schizzo, sono stupito di quanto siano brutti. Non ho l’illusione che i miei schizzi rappresentino una grande arte o un talento emergente.” Rinunciando alla fotografia, si diventa sempre più consapevoli di cose che potrebbero essere sfuggite all’attenzione in precedenza. Cose come la qualità della luce e dell’ombra, il tono e la trama, la forma degli edifici in relazione al paesaggio.
Carlo III pittore: dipingere come terapia per rilassarsi
Dipingere richiede la concentrazione più intensa e, di conseguenza, è uno degli esercizi più rilassanti e terapeutici. Il monarca ha anche affermato che non s’illude che i suoi schizzi rappresentino una grande arte o un talento nascente. Rappresentano, più di ogni altra cosa, la sua particolare forma di ‘album fotografico’ e, in quanto tali, significano molto per lui. Il posto d’onore, in mostra, è l’interpretazione tessuta da Ben Hymers come arazzo, di un acquerello di Carlo che rappresenta l’Abandoned Cottage sull’isola di Stroma, in Scozia. L’arazzo, realizzato in otto mesi di lavoro, è costituito da centinaia di diversi colori di filato. In esso vi sono realizzazioni con lana naturale, non tinta, di pecora gallese Lleyn; una razza che il principe ha nella sua tenuta di Highgrove nel Gloucestershire.
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