La lingua italiana: ricca, meravigliosa e armonica. La nostra madrelingua ha un nuovo ambasciatore nel mondo, Luca Vullo, che segue le orme di chi, prima di lui, la nostra lingua l’ha sempre celebrata. Il regista dello spot istituzionale che sponsorizza lo studio dell’italiano è un eclettico comunicatore, produttore, scrittore, autore e in questa lunga intervista ci racconta il suo mondo, fatto di gesti, espressioni e voci: Un mondo in cui ritrovarsi e ritrovare le proprie radici.
Buongiorno Luca e grazie per questo incontro!
it.Londra: Innanzi tutto complimenti per lo spot sulla lingua italiana, inizi davvero ad essere conosciuto come il regista degli italiani nel mondo, come ti senti in questo ruolo?
Luca Vullo: Grazie Mara, gentilissima e piacere di conoscerti… Beh forse dire che sono il regista degli italiani nel mondo mi sembra un pò eccessivo, però decisamente lo spot sta andando molto bene, è piaciuto e sono contento, poi come tu sai non è il primo film che faccio sugli italiani, ho fatto anche Influx, sugli italiani a Londra, che si trova su Netflix e non solo. Ho fatto tanti altri lavori tra documentari, cinema, spot pubblicitari, spettacoli e sicuramente il mio nome nell’ambito nazionale e internazionale sta crescendo sempre di più. Spazio a 360°, promuovendo sempre il nostro paese e questo è un ruolo che mi piace, perchè se da un lato sono arrabbiato con il nostro “sistema paese”, dall’altro non ho mai smesso di promuoverlo all’estero e questo dice più di ogni altra cosa.
“La voce del corpo” uno spettacolo di Luca Vullo
it.Londra: Vedendo il tuo lavoro viene da pensare che esista una “grammatica del corpo” e sembra che tu sia un ottimo insegnante di questa materia, quando è nata la tua passione per la gestualità?
LV: Esiste, noi abbiamo una delle grammatiche più articolate e ricche del mondo. E’ una grammatica, una sintassi che si può studiare come si studia una lingua, anche perchè possiamo combinare una serie di gesti in sequenza per poter costruire delle frasi, quindi è una grammatica vera e propria. La passione è nata tanti anni fa, ma si è sviluppata grazie alla ricerca scientifica per un documentario che si chiama La voce del corpo, ricerca che poi è diventata materia di studio. Quindi tutto è partito da questo film, che presentava al mondo il perchè i siciliani gesticolavano così tanto, oggi La voce del corpo è diventato anche uno spettacolo teatrale.
Una passione fortissima
Una passione fortissima questa che ho; perchè secondo me non si può prescindere dalla comunicazione del corpo nella vita di tutti i giorni, in nessun campo. E’ lo strumento migliore per comprendere chi dice la verità oppure no, per esempio, ed è uno degli strumenti principali per trasmettere nel modo più efficace l’intelligenza emotiva. Per mettere in pratica l’intelligenza emotiva, per comunicare le proprie emozioni, i propri concetti… E su questo noi italiani siamo davvero il top!
Io al posto tuo
it.Londra: Uno dei tuoi progetti è dedicato al problema della dislessia, poco conosciuto fino a ieri. Quanto è importante la formazione degli insegnanti a saper riconoscere tale problematica nei bambini?
LV: L’educazione degli insegnanti è fondamentale. Nonostante siano oberati di lavoro e gestiscono classi numerose ma sappiamo che sono loro i primi a dover essere formati. Sono gli insegnanti ad avere la responsabilità della crescita e dell’educazione dei bambini a scuola e anche della loro salute mentale. Io al posto tuo è un fumetto realizzato da un gruppo di genitori di Cuneo. Nato per sensibilizzare genitori ed insegnanti nelle scuole di tutto il paese, c’è poca comprensione del fenomeno e del problema della dislessia e tutt’ora, nonostante i numeri crescenti, viene affrontato nel modo sbagliato. Lo ritengo uno dei lavori più importanti dal punto di vista sociale che abbia mai fatto.
it.Londra: Abbiamo parlato di intelligenza emotiva, spiegaci meglio il tuo punto di vista.
L’intelligenza emotiva per Luca Vullo
LV: l’intelligenza emotiva per me nasce dall’incontro con Daniel Goleman. Ricordo di aver conosciuto il suo libro, che si intitola appunto: “Intelligenza Emotiva” e devo dire che mi ha cambiato la vita. Tanto da chiamare la mia casa di produzione: Ondemotive, proprio per citare questa branca di studi che ritengo fondamentale e prioritaria rispetto all’intelligenza razionale. Può sembrare assurdo, ma se una persona ha un q.i. razionale alto ed un q.i. emotivo basso, ha problemi seri in tutti gli ambiti della sua vita. Ho conferma di questo da vari ambienti scientifici. Diciamo quindi che a me piace circondarmi di persone che hanno capacità di empatizzare, saper trasmettere e riconoscere le emozioni degli altri e lavorare bene in gruppo. Persone che hanno tutta una serie di capacità proprie dell’intelligenza emotiva. Insomma, è la mia linea guida sia nella vita personale che professionale quindi…Viva l’intelligenza emotiva!
it.Londra: Comunicare significa vivere bene, quanto ha contato per noi italiani emigrati nel secolo scorso e non solo, “parlare a gesti?”. L’Inglese non era esattamente alla portata di molti come oggi…
LV: Ovviamente gli immigrati italiani non parlavano bene la lingua ospitante e si saranno aiutati necessariamente con il corpo e con i gesti. Questo non vuol dire che all’estero capivano la gestualità che noi facevamo, di certo però comprendevano le intenzioni, perchè la nostra gestualità aiutava a trasmettere esigenze e bisogni. In fondo abbiamo istruito americani, tedeschi e francesi a riconoscere un codice non verbale che per noi era naturale, invece per loro del tutto nuovo.
“L’Italia s’è gesta” un libro di Luca Vullo
it.Londra: Il tuo libro “L’italia s’è gesta” è uscito da poco. Raccontaci, di che tratta?
LV: Sono felicissimo del mio libro, L’italia s’è gesta, come parlare italiano senza parlare. Una chiave biografica e divertente che racconta un pò questa mia idea di insegnare nel mondo la gestualità italiana. Nel libro racconto tutta una serie di aneddoti che non ho mai raccontato, dal momento del mio trasferimento a Londra. Distribuito nelle migliori librerie da Ultra edizioni, nella collana comica curata da Stefano Sarcinell. Ci tenevo tantissimo e direi che è un ottimo inizio.
Una mamma per amica
it.Londra: Nei tuoi progetti hai coinvolto tua madre, come hai fatto a convincerla? Non hai paura di essere considerato il solito italiano un pò mammone?
LV: Non potevo non coinvolgere mia madre che in realtà è sempre stata coinvolta nei miei progetti. Con i suoi talenti mi ha sempre sostenuto, è una cuoca bravissima, una sarta eccezionale, ha curato i catering di tutti i mei film. Lei è la mia guru di intelligenza emotiva e stavolta le è toccato di salire sul palco nella parte di se stessa. La definisco la mia migliore amica e per ciò che riguarda l’essere visto come un mammone, sono un pò anomalo. Essendo sempre in viaggio, vedo pochissimo mia madre, ma abbiamo un rapporto così intimo che sono felice e orgoglioso di essere definito un mammone.
it.Londra: Vivi a Londra, condividendo opportunità e nostalgie come tanti connazionali, quanto contribuisce questo alla tua creatività?
LV: Londra mi ha dato la possibilità di esprimere tutta la mia creatività, mi ha cambiato la vita senza giudizi, senza peso, senza dover essere il figlio di nessuno. Mi sono connesso con il ritmo di questa città e la considero una delle più belle del mondo. Mi ha aperto la mente, mi dato tanta libertà e sarò sempre grato a Londra per tutto ciò che mi ha dato e che mi è successo. Ora questa storia della Brexit mi ha un pò amereggiato, non capisco cosa succederà a noi connazionali, non lo capisce nessuno. Credo sia un colpo basso e non l’ho proprio digerito, staremo a vedere, in ogni caso non la cambierei con nessun’altra città al mondo.
it.Londra: Il tuo prossimo progetto?
Luca Vullo: Prossimi progetti TANTI! Follow me…