Lord Byron, così come è sempre stato noto, è considerato uno dei massimi poeti britannici. Byron è stato in assoluto un uomo di spicco nella cultura del Regno Unito durante il secondo Romanticismo; del quale è stato l’esponente più rappresentativo insieme a John Keats e Percy Bysshe Shelley. George Gordon Byron non ha un’infanzia felice, tuttavia, alla morte del prozio nel 1798, ne eredita il titolo nobiliare.
Lord Byron
Diventa il sesto Barone Byron di Rochdale e quindi Lord, e i relativi beni. Da quel momento può quindi ricevere un’educazione adeguata. Abbandona dunque la Scozia in cui aveva vissuto anni tristi e solitari, per andare ad abitare nell’abbazia di Newstead. La tenuta però è fatiscente, e accompagnata certamente ad altre vaste tenute, ma anche a tantissimi debiti.
Orbene, è l’estate del 1809 che cambia la vita del poeta anglosassone, poiché egli intraprende il Grand Tour, che lo porterà all’agognata Italia. Tra un viaggio e l’altro, nel 1816 arriva a Venezia; dove inizialmente soggiorna a Frezzaria ospite di un amico mercante di panni. Qui il nostro poeta si trattiene a lungo. Un secondo soggiorno veneziano arriva nel 1818. In quest’occasione soggiorna in un antico palazzo chiamato Palazzo Mocenico; dove oggi troviamo una targa che appunto commemora il periodo di vita trascorso qui.
Lord Byron al Caffè Florian
Durante il periodo vissuto qui, Byron è solito frequentare il famoso Caffè Florian in Piazza San Marco. Conosciuto per il fatto di essere il caffè italiano più antico era anche un luogo spesso frequentato da nomi illustri in tutti i campi culturali e artistici; da Carlo Goldoni a Silvio Pellico, da Charles Dickens, Wolfgang Goethe e molti altri, tra cui appunto George Gordon Byron.
Non meno amata è stata Ravenna, infatti, dopo aver vissuto per tre anni a Venezia; Lord Byron si trasferisce appunto qui. La sua residenza qui fu presso un appartamento in affitto a Palazzo Guiccioli; del conte Alessandro Guiccioli. Tale edificio al momento è in fase di ristrutturazione e i progetti futuri sono quelli di ospitare un museo dedicato al poeta e al Risorgimento italiano. Inoltre, troviamo una targa commemorativa in Piazza San Francesco a Ravenna. Tuttavia, ricordiamo anche Palazzo Toscanelli, ovvero l’attuale Archivio di Stato.
Poeti inglesi a Ravenna e Pisa
Il palazzo, all’epoca, era chiamato dal poeta, Palazzo Lanfranchi e fu proprio la sua residenza. Lord Byron dopo un po’ decise di trasferirsi a Pisa. Il palazzo di residenza si affaccia sull’Arno e si trova proprio sul Lungarno Mediceo. Nello stesso anno, ovvero nel 1822, Lord Byron soggiorna per circa sei settimane a Livorno; per essere esatti a Montenero Basso, a Villa Dupovy; conosciuta anche come Villa delle Rose. Byron, mai domo e sempre inquieto, e arriva a Genova nell’ottobre di quell’anno.
In città era una celebrità, poiché e a quei tempi la sua fama era ai massimi livelli. A trovare casa al poeta, fu una collega e amica stretta anche lei rimasta nella storia, ovvero Mary Shelley. La dimora designata fu villa Saluzzo, collocata sulla collina nel quartiere di Albaro. Si tratta di un sontuoso edificio immerso nel verde con un forte patrimonio artistico all’interno.
Villa Saluzzo
Siamo in un periodo di grande vena creativa del poeta, che in questi anni, soggiornando in Italia, scrive tra le sue opere maggiori. La bellissima villa Saluzzo, risalente ai primi del 700 oggi è la sede di una storica pasticceria; per quel che riguarda il piano terra. E proprio qui è esposta una targa commemorativa che recita dedicata all’autore illustre.
A malincuore Byron lasciò infine l’Italia. Prima però, secondo un aneddoto avrebbe addirittura attraversato a nuoto il golfo di Genova nuotando per otto chilometri fino a San Terenzo. Ci sono anche molti altri luoghi toccati dall’autore o opere per celebrare la sua memoria, come ad esempio la statua presente a Villa Borghese a Roma.