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Le grandi epidemie nella storia dell’Europa

Le grandi epidemie-Venezia

Venezia una gondola

Cosa ci insegnano le grandi epidemie? Non è la prima volta che l’Europa ne affronta una. Come questa in corso del coronavirus. Ed è difficile non lasciarsi prendere dalla paura quando sono circa 80 anni che una malattia perniciosa non ci mette alla prova. Ma ne abbiamo già avute di  peggiori e superate, anche questa volta ne usciremo. Vediamo quali sono state nei secoli precedenti.

Le grandi epidemie nel vecchio continente

Sin dall’antichità,  l’Europa è stata vittima di virus ed infezioni di ogni genere. Il commercio, che si svolgeva principalmente via mare, era veicolo di malattie che venivano dal medio-oriente.  Principali responsabili i topi, che sbarcando insieme alle merci, diffondevano malattie oggi debellate, ma che al tempo fecero milioni di vittime.

Le grandi epidemie sin dai tempi dell’impero romano

Di una prima terrificante pandemia si hanno notizie durante l’impero di Marco Aurelio. Fu un’epidemia di vaiolo probabilmente importata a Roma dall’esercito romano durante la campagna contro i Parti,  intorno al 165-180. La peste avrebbe imperversato nell’impero per quasi 30 anni, facendo secondo le stime tra i 5 e i 30 milioni di morti. La malattia uccise circa un terzo della popolazione in alcune zone, e decimò l’esercito romano. Le fonti antiche concordano sul fatto che l’epidemia apparve la prima volta durante l’assedio portato dai Romani a Seleucia, nell’inverno del 165–66. Ammiano Marcellino afferma che la peste dilagò fino alla Gallia ed alle legioni stanziate lungo il Reno. Eutropio asserisce che moltissime persone morirono in tutto l’impero.

La peste ne “I promessi sposi” del Manzoni

Se il flagello più devastante fu la peste nera del 1300, da cui l’intera popolazione europea ne uscì decimata, la più famosa nei ricordi lettari italiani è la terribile epidemia che si scatenò nel Nord Italia tra il 1630 e il 1631.  Descritta ne I promessi sposi, fece strage tra la popolazione e infuriò con particolare virulenza nella città di Milano, allora tra le più popolose della regione. E’ descritta nelle pagine finali del romanzo, dedicate alla ricostruzione storica sulla diffusione del morbo e le sue drammatiche conseguenze. La descrizione di Alessandro Manzoni  è ricordata tutt’ora come uno dei momenti più alti della sua opera letteraria.

Guerra e carestia

L’epidemia si propagò facilmente anche grazie allo stato di estrema povertà e privazione in cui il popolo si trovava dopo due anni di terribile carestia, e in seguito a movimenti di truppe e saccheggi avvenuti nell’ambito della guerra per la successione di Mantova, che vedeva la Spagna opposta alla Francia.

La spagnola

Appartiene ai tempi recenti l’influenza cosidetta spagnola.

Non originaria nella penisola iberica, nonostante il nome ma perchè sviluppatasi ai tempi della prima guerra mondiale. A riportarne notizia fu la Spagna, in quanto non soggetta alla censura perchè non partecipava al conflitto. Considerata la madre di tutte le pandemie. Invase davvero tutto il globo, 500 milioni di persone contagiate e si stima che i morti furono circa tra i 30 e i 50 milioni. Insomma fece più vittime della grande guerra. Questo perchè i virus e i batteri, da cui oggi siamo in grado di difenderci un pò di più che in passato, sono un esercito invisibile che non fa prigionieri. Anche perché “Contrariamente agli eserciti, i microbi non firmano armistizi o capitolazioni: con loro la guerra è sempre all’ultimo sangue”. (Piero Angela)

Le grandi epidemie nella storia dell’Europa ultima modifica: 2020-03-06T09:00:00+00:00 da Mara Austen Diamanti

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