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John Charles, indimenticabile, dal Regno Unito alla Juventus

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John Charles gracile alla nascita, finisce in un asilo per bambini bisognosi. A scuola, lo elogiano per l’educazione, e crescendo fa tantissimi lavori umili come il ciabattino, pur di giocare a pallone.

Pratica anche il pugilato e vince un sacco di premi, ma il calcio è nel cuore e ci resterà per sempre.

John Charles

John Charles entra nei Leeds e nel 1949 firma il suo primo contratto da professionista. Ha buona tecnica e fisicamente è un “portento”; insuperabile centromediano, è travolgente in avanti. Charles è fenomenale di testa, e gioca indifferentemente come difensore e attaccante. Per i tifosi sarà sempre “King John”, il gigante buono.

Nel campionato ’53-54 vince la classifica marcatori con 42 reti. Scoppia un incendio che brucia lo stadio e tutta la storia dei Leeds. Lo stadio di Elland Road sarà poi ricostruito, ma ad un prezzo molto alto. L’anno successivo l’impianto nuovo costato 130.000 sterline è di nuovo in piedi, ma Charles deve essere ceduto alla Juventus per 65.000 sterline; (circa 110 milioni di lire), una cifra che all’epoca fece scalpore. Quella firma di contratto sarà l’inizio di un sogno a strisce bianche e nere in Italia. Al contempo la Juve prende il mitico Omar Sivori.

Charles Sivori Boniperti

Charles usa indifferentemente il destro e il sinistro, e riesce a liberarsi dalle marcature con disinvoltura. La stagione 1957-58 porta lo scudetto con 51 punti. Charles è capocannoniere con 28 gol, Sivori 22, Boniperti 8. Quell’anno la triade domina non solo in campo, ma anche nei rotocalchi, arraffando tutte le copertine; è un delirio!

Arrivano tre scudetti, e due coppe Italia. Sivori è imprevedibile, Boniperti un regista, e Charles una potenza. Un giorno colpisce un palo con violenza. Tutti si coprono il viso, ma lui sta bene. Il palo vibra e il britannico riprende a correre. Boniperti nel tempo ha ricordato la nobiltà d’animo di Charles, la sua correttezza e il rispetto che aveva per tutti indistintamente. L’unica sberla la dette al fumantino Sivori per stoppare una reazione isterica verso l’arbitro. E Omar l’ha presa, fermo e zitto. Nella vita privata però comandava la prima moglie Peggy!

John Charles a Cardiff

Da Peggy ebbe dà quattro figli: Peter, Terry, Melvyn, David. La consorte era un donnone autoritario e mutevole. Nel 1962, Umberto Agnelli invita Boniperti, che si era appena ritirato, a prolungare il contratto di John. Emozionato, il gallese firma, ma il giorno dopo lo strappa perché Peggy vuole tornare oltre Manica. Invece poi ci ripensa, firma con la Roma, ma dopo un solo campionato torna definitivamente oltre Manica per giocare nel Cardiff.

Quarantenne, chiude la carriera in una squadra di quarta divisione, l’Hereford. John Charles è buono, talentuoso, ma beve e fumava troppo. Il fisico da toro comincia a cedere lentamente. Torna a Torino, qualcosa lo richiama e dalle parti della stazione di Porta Nuova, apre un ristorante, “King’s restaurant”; ma la fortuna gli ha girato le spalle e l’attività fallisce. Non ha molta fortuna nemmeno il pub gestito a Leeds. Finisce anche il matrimonio e si risposa con Glenda.

Gaetano Scirea e Platinì

La parabola del grande campione è malinconica e le finanze di John Charles si prosciugano. La gloriosa Juve di Platini e Scirea gli dedica l’incasso di un’amichevole organizzata per lui, e i tifosi dimostrano di non averlo dimenticato; e non lo faranno mai! Charles infine tenta la carriera di allenatore in Canada, riciclandosi in mestieri che poco gli si addicono.

Il gigante buono sente il peso degli anni, e per l’orgoglio e dignità non chiede aiuto a nessuno. Nel gennaio 2004 lo aggredisce un attacco cardiaco, poco prima di un’intervista alla TV italiana. Il grande campione dalla vita costellata di gloria e miserie, muore lo stesso anno, ma noi non lo dimenticheremo mai davvero! Le gloriose bandiere bianconere continueranno a sventolare sempre anche per lui, grazie campione!

John Charles, indimenticabile, dal Regno Unito alla Juventus ultima modifica: 2019-10-04T09:00:37+01:00 da simona aiuti

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