I giardini perduti di Heligan, nel cuore della Cornovaglia, nel villaggio di Pentewan, sorgono e sono, davvero affascinanti. In lingua cornica, il termine heligan indica il salice piangente; una delle numerosissime piante che ospita il complesso dei giardini.
Giardini perduti di Heligan
Al riguardo, i Giardini perduti di Heligan sono stati riscoperti soltanto negli anni Novanta, quindi abbastanza di recente. In realtà risalgono alla fine del Settecento e oggi si deve alla famiglia nobile Teyman, la loro costruzione. In seguito, John Hearle Tremayne (1829-1851) realizzò la passeggiata che collegava la tenuta al villaggio di Pentewan, in origine costruita per permettere ai cavalli il trasporto del carbone da Saint Austell.
Fu probabilmente colui che introdusse delle piante subtropicali, creando l’area nota ora come “The Jungle”. Tuttavia con l’arrivo della Prima guerra mondiale, l’area verde è stata oggetto di un lento abbandono ed è caduta in rovina. Oggi possiamo vedere che l’area verde si estende su un’area di circa 80 ettari; mentre all’epoca si estendeva su ben 400 ettari. All’inizio degli anni Novanta, il discografico Tim Smit, incaricato da un erede della tenuta, John Willis, visitò Heligan per la prima volta il 16 febbraio 1990.
Pete e Sue Hill
Nella primavera del 1991, inizia un lavoro da parte di molti giardinieri volontari, grazie ai quali il sito ha potuto essere recuperato e rivitalizzato. L’anno seguente, i giardini si aprono al pubblico. Oggi, tutto sommato, tutti i giardini originali realizzati dalla famiglia Teyman sono ritornati al loro antico splendore. Mentre il bosco di rododendri e camelie è diventato di recente patrimonio nazionale.
La meraviglia e l’incanto sono sorprendenti e colpiscono passeggiando per i Giardini perduti di Heligan, quando ci si imbatte in alcune sculture giganti, tra cui spicca la meravigliosa Ragazza di Fango. Si chiama “Mud Maid” e risale al 1998. L’opera è di due artisti locali, i fratelli Pete e Sue Hill. La scultura è tra le più emblematiche dei giardini. Orbene, la ragazza di fango, è in qualche modo “vivente”, perché il suo aspetto varia in base alle stagioni.
La ragazza di fango
La chioma e gli abiti cambiano e mutano nel corso dell’anno nei colori e nelle forme. In alcuni periodi è del tutto spoglia, mentre in altri si ricopre di erba, edera, muschio e neve.
La Ragazza di fango di fatto nasce su una struttura cava in legno e una rete ricoperta di fango; mentre il viso è stato modellato con cemento e sabbia. Ci sono altre figure come The Giant’s Head (“La testa del gigante”), realizzata sempre da Sue e Pete Hill. Queste figure sono sempre ispirate a due libri per bambini scritti da Sandra Horn ed illustrati da Karen Popham.