Gli alberi di Natale sono un’usanza che affonda le radici nella notte dei tempi, quando i popoli del nord europa adoravano la natura e gli spiriti buoni che l’abitavano.
Gli alberi di Natale, una tradizione pagana
Addobbando un sempreverde ci si augurava che la luce, portatrice di vita, tornasse presto, una celebrazione del solstizio d’inverno che riconosce agli alberi un ruolo religioso. Luci, palline colorate, dolciumi, stelle, fiori, frutti, tutto quello che mettiamo sui rami del nostro albero di Natale simboleggia tutto ciò che desideriamo avere nell’anno nuovo che sta per giungere.
Il più bello è quello della regina Elisabetta
Bello al di là di ogni immaginazione, se siete patiti dell’albero di Natale, allora rimarrere incantati da quello di Elisabetta II. Lilibeth, come viene affettuosamente chiamata in famiglia la regina, ama seguire le regole stabilite dalla sua antenata Vittoria riguardo il Natale. Vittoria si fece ritrarre insieme al Principe Albert ed i loro bambini mentre decoravano l’albero di Natale, dando il via alla tradizione del Royal Christmas. L’albero di Natale della regina Elisabetta quest’anno è tutto dorato. Sfarzoso, alto sei metri, carico di splendide decorazioni come le piccole riproduzioni della corona di Sant’Edoardo. Squisitamente fedeli all’originale. Noblesse oblige…
Il brutto anatroccolo è il nostro Spelacchio
Il brutto anatroccolo di tutti gli alberi di Natale è il nostro Spelacchio. 60 mila luci al led, costerà 376 mila euro ma non alla città di Roma, pagherà Netflix che lo ha adottato e sponsorizzato. Ma chi è Spelacchio? L’anno scorso a Piazza Venezia veniva posizionato quello che sarebbe diventato, suo malgrado, l’albero di Natale più irriverente della storia. Lo sfortunato abete mostrava segni di sofferenza già al suo arrivo a Roma. I romani con la loro innata ironia lo battezzarono “Spelacchio” a causa della perdita prematura degli aghi, insomma il suo aspetto era veramente misero. Da lì alla creazione del brand Spelacchio, con pagine social e vignette dedicate, il passo è stato breve. Era e sarà famoso anche il suo successore. Ho la fondata convinzione da italiana doc che qualunque rigoglioso abete verrà addobbato a Piazza Venezia, da qui all’eternità, esso sarà Spelacchio forever.
Gli alberi di Natale da guinness
Ma ci rifacciamo subito! Iniziamo con il guinness dei primati: L’albero di Natale più grande al mondo si trova in Italia, volete visitarlo? E’ a Gubbio, in Umbria. Adagiato sul lato del monte Ingino, conta oltre settecento luci che gli Eugubini accendono ogni anno il 7 Dicembre. Lo scorso anno l’astronauta Paolo Nespoli, 3 giorni prima di finire la sua missione a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, inviò il segnale accendendolo direttamente dallo spazio.
L’albero di Natale più raro del mondo è in Sicilia
Se volete ammirare la più rara specie di abete, tutelato e inserito in un delicato progetto di ripopolamento, dovete andare sulle Madonie.
L’Abies Nebrodensis era un esemplare considerato estinto fino al 1957, fu riscoperto dai botanici durante una perlustrazione del territorio. Presente in Sicilia sin dall’epoca del terziario, un tempo era diffuso su tutte le montagne dell’isola, tanto che l’antica colonia greca di Halaesa coniava monete raffiguranti l’abete siciliano. Perciò se desiderate un albero di Natale un pò diverso, potete organizzare un’escursione in quota. Vedrete l’Abies Nebrodensis nel suo habitat naturale e ritroverete lo spirito religioso che aleggia in ogni bosco.