Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella vola a Londra per la finale degli Europei tra Italia e Inghilterra. Salgono esponenzialmente le quote del Tricolore e se dovessimo spuntarla, tingendo d’azzurro il cielo di Londra, potrebbe esserci un ritorno economico di almeno 12 milioni di euro di crescita del marchio made in Italy.
Mattarella vola a Londra
Sergio Mattarella siederà accanto al principe William e l’immagine ci ricorda un po’ Pertini che nell’82 era accanto al re Juan Carlos di Borbone al Santiago Bernabeu di Madrid per la finale dei Mondiali. Ricordiamo anche il presidente Napolitano che nel 2006 a Berlino sollevò la coppa vinta dall’Italia, campione del mondo.
Tornando a queste ultime ore, la decisione della partenza del capo dello Stato, è stata comunicata ufficialmente dal Quirinale. La presenza di Mattarella a Londra è stata decisa dopo che il presidente della Repubblica ha ricevuto l’invito formale della Uefa, così come previsto dal protocollo. Generalmente serafico e riservato, Mattarella non si è fatto pregare. Sotto quel doppio petto batte evidentemente un cuore patriottico da tifoso. L’alternativa era che a volare a Londra fosse il premier Mario Draghi, appassionato di calcio, e tifoso romanista.
Londra si tinge d’azzurro
In ogni caso, da giorni la presenza delle istituzioni italiane non è mai stata messa in dubbio. Sembrava proprio certo che una delle alte cariche dello Stato ci sarebbe comunque stata. Ciò, nonostante le parole del presidente del Consiglio sull’inopportunità di giocare la finale in Inghilterra, a causa del proliferare dei contagi Covid per la variante Delta. Certamente Draghi è più composto di Boris Johnson, che va in tribuna a Wembley, sempre con tanto di maglietta dei tre Leoni.
Tuttavia anche a noi che siamo un popolo sanguigno, non dispiacerebbe vedere un abbraccio tra Mattarella e Mancini. Accadde tra Pertini e il c.t. dell’Italia Enzo Bearzot dopo la conquista del Mondiale nel 1982 in Spagna. E fu fantastico! In ogni caso agli italiani piacerebbe anche rivedere le gesta della Nazionale del 1968, considerata una delle più forti nella storia del calcio italiano.
Mattarella vola a Londra anche per Matteo Berrettini
All’epoca c’era Gianni Rivera che l’anno dopo avrebbe vinto il Pallone d’Oro, e c’erano altri grandi campioni come Dino Zoff, Pietro Anastasi, Tarcisio Burgnich e Giacomo Bulgarelli. L’allenatore era Ferruccio Valcareggi, molto ben voluto dai suoi calciatori. La finale si giocò il 10 giugno allo Stadio Olimpico di Roma tra Italia e Jugoslavia, e alzammo la Coppa che ora inseguiamo a Londra. Questa però è un’altra storia, perché affrontiamo l’Inghilterra in casa, che ha vinto solo due delle ultime 14 partite giocate con l’Italia.
In ogni caso, in queste ore Londra sarà davvero molto azzurra e salgono sul serio le nostre quotazioni. Prima dobbiamo e vogliamo tifare per Matteo Berrettini, primo italiano che tenterà di vincere a Wimbledon. Tra l’altro c’è solo un’ora e un quarto di Tube, la metropolitana londinese, meno di 20 km. Tra i 400 mila italiani che vivono da quelle parti sta già sventolando una miriade di bandiere tricolori.
Mondiale dell’82
Quelle bandiere non vogliono dire “abbiamo vinto”, ma semplicemente “ecco lo stile, lo sport e la classe made in Italy”! Siamo comunque già fieri che il nostro Capo dello Stato sarà in tribuna per assistere alla partita della Nazionale di Mancini e li accoglierà al Quirinale al rientro. Intanto il pensiero torna ancora a Pertini che disse “non ci prendono più” ripetuto più volte al gol del 2-0 di Marco Tardelli. Abbiamo negli occhi l’esultanza in piedi, la pipa sventolata nell’aria, in tribuna autorità sotto gli occhi di un divertito re Juan Carlos. E poi la partita a scopone giocata sull’aereo che riportava a Roma la Nazionale di Bearzot. Al ritorno c’è un posto in più in aereo, non si sa mai!
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