Pasta c’anciova, una pietanza che ha dei risvolti romantici e che ha una particolare attinenza con la lingua inglese. “Anciove”, dialettale siciliano significa “alici”, e in inglese alici si dice “anchovies”, con un suono molto simile; Sarà un caso?
Pasta c’anciova
A quanto pare, stando ai racconti tramandati, la pasta con le anciove, si chiama anche “La milanesa”. Questa denominazione deriva proprio dall’emigrazione. Sembra che l’abbia inventata chi emigrava, partendo dalla Sicilia, e andando verso nord. Il condimento aveva la prerogativa di potersi conservare a lungo; potendosi consumare comodamente durante l’inverno.
Si consideri che un tempo, era impossibile, o comunque difficilissimo o costoso, trovare gli ingredienti tipici dell’Italia del sud. Proprio per questi motivi era anche detta a “milanisa”; dove Milano rappresentava genericamente il nord; caratterizzato da inverni lunghi, con nebbia e tanta neve. Questa versione che andiamo a preparare, si preparava già agli inizi del ‘900. Dentro ci sono sapori, aromi, profumi, e quel pezzettino del nostro paese che amiamo portarci sempre dietro. L’italiano quando parte, lo fa senza fuggire, emigra senza lasciare una cultura che lo precede e talvolta lo accoglie.
Pasta c’anciova, o con le anciove
La pasta c’anciova, è quindi un primo piatto piuttosto robusto e saporito; facile e veloce da realizzare. Tra gli ingredienti dovremo procurarci almeno 400 g di bucatini, mezza cipolla bianca, 1 spicchio d’aglio e otto filetti di acciughe sotto sale. Prenderemo anche 140 g di concentrato di pomodoro, una manciata di uva passa, dei pinoli, del pangrattato, e olio extravergine d’oliva. Infine tenete a portata di mano sale e pepe che useremo a piacere.
Se non amate il pepe non mettetelo, oppure sostituitelo con il peperoncino. Preparare la pasta c’anciova è piuttosto semplice. Tritate finemente la cipolla e fatela appassire in una padella antiaderente con l’olio. Quando sarà diventata morbida unite i filetti d’acciuga privati delle spine e sciacquati molto bene. Fateli sciogliere a fiamma bassa, quindi unite il concentrato di pomodoro e diluite con un po’ d’acqua tiepida. Mescolate con una paletta per bene, e poi aggiungete l’uvetta.
“Anchovies”
Si raccomanda di ammorbidirla prima nell’acqua. Unite anche i pinoli. Aggiungete sale e pepe come ritenete opportuno. Mescolate e lasciate andare a fuoco medio fino a ottenere una salsa piuttosto densa. Intanto, in una padella antiaderente, fate tostare il pangrattato con un po’ d’olio e sale fino a scurirsi un po’. Poi calate i bucatini, scolateli al dente e passateli nella padella con tutto il condimento.
Mescolate bene e impiattate. Ora potete spolverare il tutto con il pangrattato e servite subito la pasta c’anciova ben calda. Come avete potuto constatare, si tratta di un piatto povero della cucina tradizionale siciliana; in particolare di quella palermitana. Certamente il termine povero non si riferisce al gusto, che è corposo e forte; bensì al fatto che per la preparazione bastano pochi e semplici ingredienti. Il connubio di sapori, a contrasto tra il dolce e il salato, una volta provato è difficile da dimenticare!
Bucatini con le sarde
La pasta c’anciova, che rimanda alle alici dette in inglese anchovies sono davvero speciali. Se preferite, usate uno spaghetto ruvido N°4, oppure potete provare questo condimento con delle penne rigate o dei rigatoni rigati. Questa ricetta è cugina stretta della pasta con le sarde, ma meno impegnativa e più economica. Anticamente il pangrattato oggi piuttosto raffinato, era sostituito dalla comune “muddica”, ovvero mollica di panne, anche essiccata e grossolana. Non fate l’errore di evitare il concentrato di pomodoro con della salsa, perché il piatto, risulterebbe senza personalità. Infine, vedrete che in mezz’ora la pasta c’anciova sarà pronta, perfetta per la cena di tutti i giorni ma anche per una serata informale con gli amici.