Salve Massimo! Ben trovato sulle pagine di ItLondra – Italiani a Londra! Presentati pure ai nostri lettori!
Max per gli amici, ho 43 anni, sono architetto, lavoro come associate in uno studio di Londra, e vivo in Uk da due anni.
Quanto ti ha cambiato Londra durante la tua permanenza? E cosa ti ha spinto a sbarcare nella Vecchia Britannia?
In realtà non mi ha cambiato molto, un po’ perché torno spesso in Italia quindi mantengo un po’ l’anima mediterranea, un po’ perché ho la testa talmente dura che cambiarmi è impresa quasi impossibile. Se ne lamenta sempre anche la mia compagna!
Favorevole o contrario alla Brexit? Come vedi il futuro – tuo e dei giovani e meno giovani che verranno in terra d’Albione così come in Inghilterra, alla luce dell’uscita degli UK dall’Europa unita?
Contrario, e non perché italiano, ma perché credo che le divisioni non portino a nulla di buono. Non sono favorevole nemmeno io a questo tipo di Unione Europea, tecnocrate, burocrate e germanocentrica, ma le cose si cambiano dall’interno, non scappando. Comunque a dirla tutta in Europa gli inglesi non ci sono mai stati del tutto: non hanno aderito a Schengen, non hanno aderito all’euro. Insomma erano con gia’ con un piede dentro e uno fuori, as usual.
Per quanto riguarda il futuro credo che invece non cambiera’ nulla e che troveranno la formula che farà comodo a tutti. Da un lato l’UK é un mercato comunque importante, ad esempio per l’automobile, e perderlo non conviene, soprattutto alla Germania, dall’altro i lavoratori provenienti dall’Europa sono fondamentali per l’UK e perderli farebbe collassare il sistema, a cominciare da quello sanitario. Insomma non vedo convenienza da parte di nessuno a innalzare muri. Però poi magari sto sopravvalutando i negoziatori e a marzo 2019 verrò smentito e rispedito in Italia insieme alla Peroni, al Prosecco e Antonio Conte.
Italia versus Inghilterra: differenze, pregi e… mancanze delle due nazioni europee più amate e criticate di sempre.
Dico sempre che la differenza tra Italia e Inghilterra è che nella prima si ragiona da individui, nella seconda da società, con tutti i pregi e i difetti che le due cose portano con sé. Noi italiani siamo degli artigiani creativi che danno il meglio nel loro garage, quando diventiamo troppo grandi siamo un disastro. Siamo o tutto o niente, o il meglio o il peggio. Prendete l’auto: produciamo la Ferrari, cioé il marchio considerato top al mondo, e produciamo la Fiat, cioé il marchio considerato il peggio. Nel mezzo quasi nulla.
Gli inglesi invece hanno come pregio l’organizzazione, che rende tutto incredibilmente più semplice. Lo capisci appena arrivi in Aeroporto. Poi hanno come contraltare il fatto che questa maniacalità organizzativa li porta spesso a un’ottusita’ che talvolta e’ quasi fastidiosa.
Consigli ai giovani italiani che vogliono atterrare in Regno Unito e restare lí per motivi di studio o di lavoro?!
Più che consigliarli li invidio: vorrei tornare indietro io di 20 anni e ripartire da zero, magari provando un lavoro diverso dall’architetto. Non perché non mi piaccia, ma questa é una città (Londra NdR) che offre infinite opportunità e coglierne solo una è quasi un peccato.
Ultima domanda: dove – e come! – ti vedi tra dieci anni?
Bella domanda. Faccio già fatica e capire dove e come vedermi domani mattina figurarsi tra dieci anni…