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Intervista a Kriss Rifurgiato: Londra è viva ed ha un’anima

Kriss Rifurgiato

Kriss Rifurgiato

Kriss Rifurgiato è un artista a 360 gradi. Autore di graphic novel (“L’Aquila” – in lavorazione), sceneggiatore tv e radio, scrittore (Canto di cenere e spighe (2013), Dirty 10 racconti sporchi (2014) I figli di Annibale (2014)), copy e ghostwriter, ama l’arte della scrittura in tutte le sue forme. Idealmente diviso tra il Belpaese (Siciliano D.O.C.G.) e l’Inghilterra (nuove prospettive), ci racconta di sé, dei suoi progetti e delle sue speranze. Ma soprattutto ci dona uno sguardo puro ed incontaminato su un’Inghilterra dura, cruda ma vera.

Ben trovato su ItLondra, Kriss! Chi è Kriss Rifurgiato? Hai dieci parole per descriverlo!

Salve. Innanzitutto grazie a ItLondra. Ah… iniziamo subito così? Mi metti in difficoltà… bella domanda, bella e complessa. Vediamo, fammi pensare… direi: un “uomo fanciullo” che dondola sull’altalena della propria precarietà.

Sappiamo che per vari progetti in corso sei approdato in Inghilterra: differenze che hai trovato nell’approccio alle cose più basilari tra i due paesi (Italia – UK)?

Sì, ho avuto la fortuna e l’intuizione di guardare oltre Manica. Ci sono grandi opportunità. L’Inghilterra ha un altro passo. Spero proprio di non incappare nell’errore di parlare male dell’Italia per parlare bene dell’Inghilterra, non è mia intenzione ma, il nostro è il paese delle complessità, è sempre tutto difficile, non se ne viene mai a capo. E questo spesso scoraggia. Anche per questo mi sono guardato intorno. In Inghilterra, in linea di massima e soprattutto a Londra, non è così. In Italia, quando ti proponi, è molto spesso come se ti facessero un piacere. Siamo provinciali, poco ricettivi al cambiamento e, ahinoi, nepotisti. L’Italia oggi non è il paese delle opportunità e, mi dispiace, usare tinte fosche per dipingere il mio paese che, al di là di tutto, amo.

Le differenze tra Italia e Inghilterra sono tante e sostanziali. Soltanto per dirvene una… mi viene in mente la vicenda di Chris Huhwe, il ministro dell’energia che, diversi anni fa, si dimise perché, nel tentativo di non perdere punti della patente per eccesso di velocità, mentì dicendo che alla guida era la moglie, non lui. Per noi italiani, per la nostra classe politica, una barzelletta da raccontare al bar…

Ma non mi va di fare l’apologia della Vecchia Bretagna, anche perché perfetti non sono… ma hanno tante buone frecce al loro arco.

Il primo impatto con il mondo anglosassone com’è stato?

Sono andato in Inghilterra, la prima volta, per amore. Avevo diciotto anni, è stato il primo viaggio che ho fatto da solo. Ero fidanzato con una ragazza scozzese che viveva a Brighton. Andavamo a Londra in treno, nel weekend. L’impatto con la capitale è stato… diciamo che, all’improvviso, mi si sono aperti gli occhi! Ho capito e conosciuto il mondo oltre i confini del nostro paese. Il melting pot, culture e razze che si mescolano, la musica, i club. A Londra, ad esempio, quando sono andato per la prima volta – oggi viviamo tempi più difficili- la diversità era armonizzata. Londra è comunque ancora oggi un arcobaleno; è sempre eccitata, in fermento, però ha disciplina, ordine. Londra viaggia a grande velocità ma è ben salda al volante.

Cosa ti aspetti dalla Vecchia Britannia? Ma secondo te rispetto al nostro Belpaese, ha davvero una marcia in più?

A livello professionale, sicuramente, grandi opportunità. Sì, ha una marcia in più, senza dubbio. Come dicevo prima, è questione di velocità e la velocità è il prodotto di tanti fattori, come l’entusiasmo ad esempio che, molto spesso, da noi viene svilito. Conosco persone che in Italia stentavano ed in Inghilterra hanno avuto successo e fortuna. Non sto dicendo che è facile, sto dicendo che è possibile. Ma non ti regalano niente, poi figurati, a noi italiani…

Cosa sai della Brexit? Ti sei documentato? Qual’è la tua opinione in merito?

Scelta forse avventata, di certo coraggiosa. In verità l’amore non era mai sbocciato: gli inglesi si sono tenuta cara la loro sterlina. E’ un popolo fiero, che ha grande amor di patria, vocazione indipendentista e che mal tollera intromissioni di carattere politico, culturale ed economico all’interno dei propri confini. L’uscita della Gran Bretagna dalla Comunità Europea, intanto, è un danno per la UE stessa e, credo, ma prendila con beneficio d’inventario – non è mia materia- causerà comunque più di qualche fastidio all’economia inglese. Si è creato uno squilibrio che, secondo me, entrambe le parti dovranno affrontare con non poche difficoltà. Certo che, se tra tutti gli stati membri, uno doveva azzardare una mossa del genere, non poteva essere che la Gran Bretagna, Inghilterra in testa, per la propria solidità economica e culturale. Comunque, il processo in atto è ancora lungo. Staremo a vedere…

Kriss, grazie mille per la tua disponibilità!!!

 

Intervista a Kriss Rifurgiato: Londra è viva ed ha un’anima ultima modifica: 2017-11-28T15:21:31+00:00 da Stefano Labbia

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